Fibrillazioni politico culturali

Fausto PiazzaIl mondo della cultura a Ra­venna mi sembra avviato verso una fase di fibrillazione. Po­trebbe essere quella sottile in­quietudine che nasce quando si annusa un mutamento, la fine di una stabilità, il tramonto di un equilibrio. Perché si è estinta un’era – vent’anni circa – segnata da innovazioni di sistema rispetto a quella precedente. In questo periodo sono state create e consolidate Fondazioni, Istituzioni e una rete di Convenzioni con gruppi e associazioni a cui il Comune ha delegato l’ideazione e la gestione di produzioni ed eventi artistici. Il Pubblico si è riservato l’indirizzo generale e strategie ambiziose, proprio in virtù della notevole crescita del tessuto culturale cittadino (anche in termini economici e di sprovincializzazione), culminate con la candidatura di Ravenna 2019. Ma il sogno si è infranto, mandando in archivio quell’era. Della parabola, la plastica rappresentazione è la sorte recente del principale fautore di quelle importanti politiche culturali, Al­berto Cas­sani, che per farlo “stare sereno”, il suo partito l’ha dis­locato in Regione a Bologna.
D’altra parte – proprio sul numero scorso di questo giornale – il sindaco De Pascale si è espresso, sul fronte culturale, con profondi intenti riformatori, mettendo in gioco e in discussione Fondazioni, Istituzioni e criteri di assegnazione delle Convenzioni. In una sorta di “nulla (o poco) sarà come prima”. Che sia un autentico palinsesto o una semplice rimodulazione, alla bizantina, dello status quo è presto per dirlo. Certamente queste prospettive di trasformazione del sistema stanno facendo discutere, fra timori e incertezze, gli operatori del settore.
Chi e cosa sarà premiato, risparmiato, abbandonato? La fibrillazione è lecita di fronte all’innovazione e sarebbe auspicabile si concentrasse in un fase positiva di ripensamento, aperta e trasparente, pubblica, piuttosto che in allarme e in forme conflittuali. A questo proposito De Pascale sembra orientato ad un approccio di partecipazione e condivisione delle questioni da affrontare, con gli attori in campo e con i cittadini.
E anche noi vogliamo fare la nostra parte – un po’ come abbiamo già fatto con il forum aperto a suo tempo per dare un senso all’avventura di Ravenna 2019, aprendo le nostre pagine a chi aveva idee, progetti, critiche da condividere pubblicamente. Abbiamo già dato la parola all’autore e regista Luigi De Angelis, la prossima settimana sarà la volta di un protagonista storico della cultura ravennate, Marco Martinelli.
Se ci sono altri che hanno qualcosa da dire o ridire sul tema si facciano avanti, senza timori o infingimenti.

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