Il Presidente e il giornalismo

Vi racconto un fatto forse per voi insignificante, ma che tanto insignificante in realtà non è.
Nel giorno in cui alla festa dell’Unità di Bologna la polizia ha manganellato e ferito alcuni manifestanti che volevano entrare nel parco della Montagnola per contestare Matteo Renzi (e che però secondo il nostro segretario provinciale del Pd, presente, erano solo «venti “punkabbestia” che da decenni portano sporcizia e degrado nelle vie del centro», testuale da Facebook), il quale Matteo Renzi stava intanto parlando di libertà sul palco della festa, ecco, durante tutto questo una giornalista di Repubblica Bologna ha fatto una domanda al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

La giornalista, Eva Pedrelli, gli aveva chiesto cosa intendeva rispondere ai contestatori che stavano definendo il Pd dittatoriale. «Io riassumo quello che dicono…», si era anche giustificata lei. Ma il nostro Presidente della Regione – eletto pochi mesi fa, lo voglio ricordare, per essere stato votato in media da neppure due persone su dieci aventi diritto – in tutta risposta le ha dato due buffetti sulla guancia e le ha detto: «Datti la riposta da sola, altrimenti non fai bene la tua professione, cerca di fare il tuo lavoro correttamente». Il problema, purtroppo, è che il suo lavoro l’aveva fatto proprio correttamente facendogli quella domanda del tutto legittima.

Magari è solo una piccola cosa di poca importanza, ma in un periodo in cui la libertà di stampa viene spesso minacciata, i giornalisti non godono certo di grande reputazione (a volte anche meritatamente, ci mancherebbe) e in cui spesso si svolge questa professione senza alcun tipo di tutela, ecco, sentire il presidente di un’istituzione così importante non rispondere a una domanda e anzi invitare qualcuno a svolgere bene la propria professione dimostrando in realtà di non avere poi la più pallida idea di quali siano le basi di quella professione, beh, è davvero avvilente. Avvilente, sì. Sperando che almeno questa sua brutta figura resti lì (in internet è possibile trovare anche il video) e che possa servire come un monito per amministratori di oggi e di domani. E sperando anche che mentre sfoglierete questo giornale saranno già arrivate le sue scuse. O, ancora meglio, abbia firmato il comunicato di scuse che ironicamente (ma non troppo) gli ha già scritto il giornalista Luca Bottura e a cui manca solo la sua firma…

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