La giornata del finto matrimonio gay? Magari

Quando Barbara e Carla mi dissero che si sarebbero sposate ricordo che chiesi loro: «E dove di bello?». «Qui». Per una frazione di secondo sperai che avessero notizie non in mio possesso: Renzi aveva fatto il miracolo ed era riuscito a far approvare nottetempo una legge di civiltà. No, niente di tutto ciò. E infatti la loro è stata appunto una prova, ma dall’alto valore simbolico. arbara e Carla hanno voluto e potuto, grazie alla disponibilità del sindaco, trasformare una questione privata in un fatto pubblico, con molto coraggio di tutti, anche di Matteucci, appunto (più facile per le due assessore di sinistra). La protesta e la denuncia questa volta hanno assunto i toni della gioia e della commozione. Chissà che non aprano una strada. Chissà che davvero il Comune non sia costretto, come immaginava qualcuno, a istituire la giornata del finto matrimonio gay. Sarebbe bellissimo. E sono arcisicura che un modo per far pagare la sala, o magari la biblioteca o il palazzone, si può trovare e così placare le preoccupazioni di parte dell’opposizione, che hanno sollevato un’obiezione oggettivamente piuttosto  marginale. Più di sostanza, ma non proprio nuova, quella che dice «non sta ai Comuni fare le leggi». Verissimo. Ma è anche vero che i matrimoni si celebrano in Comune, appunto, e che un’amministrazione decida di accogliere un’istanza di parte dei suoi cittadini su un simile argomento non può essere considerato  “fuori tema”. Il Comune è un luogo per la politica. Un po’ come  è accaduto con i consiglieri aggiunti per dare almeno un po’ di voce agli stranieri (sugli esiti poi magari ne parliamo, sto parlando del principio). Insomma, una cosa come quella successa con Barbara e Carla, la loro foto sullo scalone che sembrava scattata in un futuro speriamo prossimo, non potrà che fare del bene fino a quando una legge non cancellerà un’ingiustizia incomprensibile. Sogno il tempo in cui i nostri figli ci chiederanno “come avete potuto aspettare tanto prima di cambiare la legge?” con quell’incredulità con cui oggi possiamo chiederci come in passato sia stato possibile tollerare, chessò, il divieto ai matrimoni misti. Renzi ha promesso di fare qualcosa. Non è chiaro cosa. Speriamo che non sia un recinto per “freak”, una legge speciale per gay. Abbiamo bisogno che anche i gay possano sposarsi, e che anche gli etero possano formare coppie di fatto. E poiché già oggi a nessun omosessuale è vietato mettere al mondo figli e i figli al mondo per fortuna tanti li mettono, né agli etero è chiesto di essere sposati per farlo, forse sarebbe ora di rivedere anche la legislazione per l’adozione dei minori, nell’interesse delle famiglie e dei bambini.

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