martedì
01 Luglio 2025
Rubrica L'opinione

Da due mesi non ci sono treni diretti Faenza-Firenze. E nel 2024 non c’è stato un giorno su 4

Il collegamento ferroviario della linea Faentina va a singhiozzo dalle alluvioni di maggio 2023 e solo ora se ne parla in una cabina di regia tra Emilia-Romagna e Toscana

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Da due mesi non ci sono collegamenti ferroviari diretti tra Faenza e Firenze. Il maltempo del 14 marzo sul versante toscano dell’Appennino ha danneggiato un tratto dei binari. È la cosiddetta linea Faentina, servita da treni regionali a gasolio: circa dieci euro per un viaggio di cento km in due ore dove si toccano i 600 metri di altitudine immersi in un paesaggio suggestivo.

Attualmente da Faenza si arriva a Marradi e da Firenze si arriva a Borgo San Lorenzo. Per i 32 km nel mezzo ci sono autobus sostitutivi, introdotti solo a metà aprile perché prima anche la strada era interrotta per frane. Ci sono due itinerari alternativi via treno: coincidenza a Bologna Centrale per l’alta velocità (un’ora e quaranta e prezzo quadruplicato), oppure coincidenze a Bologna San Vitale e Prato (prezzo di 13 euro ma due ore e mezza).

È da due anni che il servizio va a singhiozzo, cioè dalle alluvioni di maggio 2023. La linea fu interrotta per sette mesi. Riaprì a dicembre 2023 con l’installazione di un sistema di allertamento per la previsione del possibile innesco di frane indotte da piogge. Al verificarsi di precipitazioni significative il sistema invia specifici alert alla sala operativa responsabile della circolazione ferroviaria, consentendo di sospendere il passaggio dei treni in anticipo rispetto a potenziali movimenti franosi. Una dotazione di sicurezza a tutela dei passeggeri.

Questo ha comportato che nel 2024 per 84 giorni è stata cancellata la circolazione dei treni tra Faenza e Marradi. Significa che per tutto l’anno scorso un giorno ogni quattro non c’era il treno per gli utenti (con una media di 46 corse giornaliere, secondo Rfi, il numero di passeggeri nel 2024 ha superato il milione). Non è esattamente il tipo di servizio che possa invogliare l’utenza a preferire il ferro alla gomma, così come non è certo il modo migliore per contrastare lo spopolamento delle colline.

Dallo scorso gennaio la linea Faentina è stata inserita tra i temi di pertinenza della cabina di regia tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana costituita nel 2021 per monitorare l’andamento dei lavori sulla linea ferroviaria Direttissima (Bologna-Prato). La prima riunione dell’organismo in versione ampliata è avvenuta il 20 febbraio. Gli amministratori pubblici assicurarono l’intenzione di chiedere a Trenitalia «un’indispensabile regolarità del servizio scongiurando assolutamente eventuali soppressioni e una non prorogabile maggiore puntualità». Al di là della roboante cabina di regia, sembra che la questione non sia ai primi posti dell’agenda politica.

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