Parco Marittimo, o della nostalgia

Ci sono volte in cui i miglioramenti sono immediati e percepibili, altri in cui ci vorrà del tempo. Per esempio, quando tolsero le auto da piazza Kennedy fu subito chiaro che la città sarebbe stata migliore di prima (a prescindere dal dibattito su come fosse o potesse essere la piazza). Il giardino che dovrebbe prendere il posto dell’ex caserma sarà sicuramente un miglioramento. Il parco Baronio, il parco Cesarea, la darsena aperta alla passeggiata. Per fortuna di esempi ce ne sono tantissimi.

A Marina, quando tolsero le auto in sosta selvaggia dagli stradelli fu un enorme passo avanti, indiscutibile. Più discutibili sono stati gli interventi più impattanti in paese, come piazzale Marinai d’Italia o Marinara. E a dire il vero anche a distanza di anni, c’è ancora motivo per pensare che forse si sarebbe potuto fare meglio o altro.

Con il Parco Marittimo c’è da scommettere che un giorno, quando sarà davverofinito, tutti penseremo che bello, che miglioramento. Nel frattempo, un po’ di perplessità è inevitabile. Al momento la sensazione è quella di un’opera un po’ calata dall’alto e sovradimensionata e viene spontaneo chiedersi se non potesse anche bastare un po’ meno, che in fondo non siamo mica Milano Marittima né vogliamo diventarlo.

Al momento quello che si vede è tanto spazio nel retro dei bagni, che è appunto un retro (dove tanti per esempio tengono i nuovi bidoni dell’immondizia, che mica potranno stare tra gli ombrelloni e i campi da racchettoni), e ampi spazi vuoti. Lì, fino all’anno scorso, c’erano le auto. E torneranno a esserci quelle dei dipendenti e passeranno i mezzi dei fornitori. Quindi insomma, almeno tra settimana, non sarà propriamente un’area del tutto e solo pedonale.

Nel frattempo, resta la domanda di dove potranno invece parcheggiare i fruitori della spiaggia. Non tanto i turisti e non tanto nel week-end: ben vengano navetti potenziati e parcheggi scambiatori (magari con agili noleggio bici). Il dubbio del ravennate doc al momento è quello del “fra settimana”: potrà ancora pensare di andare a fare la pausa pranzo, l’aperitivo all’uscita del lavoro, il racchettone prima di cena, la cena stessa? Troverò posto in un raggio ragionevole per non metterci mezz’ora, una volta a Marina, a raggiungere il mio bagno del cuore (dopo che peraltro per un mese ci avrò messo non so quanto ad arrivarci, a Marina, con il ponte mobile chiuso)?

Forse non saranno numeri da spostare l’economia e di sicuro non interessano i turisti, ma rischiano di intaccare quel sentimento di fortuna e privilegio assoluto che il ravennate prova rispetto alla vicinanza al mare. Sì è vero, Ravenna è piccola, è mal collegata, ma sapete, noi da aprile a settembre abbiamo il mare anche solo per una nuotata veloce e per tutta la settimana. Rassicurateci: sarà ancora così, vero? Non dovremo sentire la nostalgia per ciò che fu?

Del resto, il sentimento di amore per il posto in cui si vive forse non è monetizzabile, ma ha di sicuro un valore.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
CGIL BILLB REFERENDUM 09 – 16 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24