Quei turisti che qua proprio non vogliono stare a dormire

Andrea AlberiziaSe amministri una città o sei un suo ammiratore è inevitabile che festeggi qualunque riconoscimento positivo le venga attribuito da parti terze. Ci sta, rientra nella parte.
Avrete notato che è successo così, in particolare nella bolla social, nei giorni scorsi quando la rivista mensile americana “Travel + Leisure”, che rivaleggia nel settore magazine di viaggio con mostri sacri come “National Geographic” e “Condé Naste Traveler” e per suo stesso dire vantarebbe quasi 5 milioni di lettori, ha inserito Ravenna tra le 15 migliori destinazioni di viaggio d’Europa.

Il riconoscimento non viene dal giudizio – sindacabile – di qualche critico: a decretare il successo ravennate è stato il consueto sondaggio tra i lettori, “World’s Best Awards”, concluso il 2 marzo, poco prima delle limitazioni ai viaggi imposte in tutto il mondo a causa dell’epidemia da coronavirus. E così Ravenna indossa l’abito buono: quinta città italiana, in posa accanto a nomi come Lisbona, Praga, Istanbul e Barcellona. Mica poco.

Nel breve riassunto della motivazione per il premio, la rivista riporta uno dei commenti dei lettori che dall’inglese si può tradurre così: “Ci abbiamo trascorso solo un giorno ma è stato comunque memorabile”. Sarà pure un commento pescato a caso fra tanti, sarà che chissà quanti John Doe invece si sono fermati in città più di un giorno, ma fatto sta che in quelle poche parole c’è l’annosa questione turistica della città: trattenere il visitatore almeno per una notte.

Quando arrivò l’inaugurazione del museo Classis, a dicembre 2018 dopo anni di ritardi, l’amministrazione disse che quello poteva diventare un motivo per invogliare il turista a trattenersi un giorno in più. Non si può prendere il commento di un lettore di una rivista come vangelo, ma a prescindere da quel che dice “T+L”, viene il legittimo dubbio che ci sia ancora parecchio da fare. Anche perché dal 2018 non si registrano altre mosse con la stessa ambizione.

Di sicuro finire in una top 15 non può che aiutare l’immagine della città da fuori. Visto che non mancano visioni un po’ distorte. Nei giorni scorsi il presidente onorario dell’Associazione italiana dei direttori d’albergo, amareggiato per il trasferimento di alcune crociere da Venezia a Porto Corsini, aveva perculato un po’ Ravenna chiedendosi se dai ponti delle navi ormeggiate i viaggiatori ammireranno il Papeete. La battuta è bastata a far salire i cinque minuti a tanti ravennati (vedeste che astio nei commenti al nostro post su Facebook) e l’assessore ha ottenuto le scuse dal direttore.

D’accordo che c’era un po’ di spocchia, ma poteva andarci anche peggio: pensa se avesse detto che dalle navi si vedono solo i camini del petrolchimico.

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