Quelle multe che possono far riflettere…

Siamo passati dal fare la spia per il primo simil-runner o padre con figlia che vedevamo dalle nostre finestre al gridare allo scandalo per le multe inflitte senza pietà a chi è in giro per strada. Prevedibile, visto che i nostri contatti con il mondo reale passano sempre più dai social, dove non è facile attirare altrimenti attenzione in questo periodo di isolamento casalingo. E prevedibile, perché questo isolamento forzato le idee le confonde, più che aiutare a chiarirle.

Ma sforzandosi di fare un’analisi di questo drammatico ma anche piuttosto bizzarro periodo delle nostre vite è però inevitabile chiedersi se fosse davvero necessario multare due anziani che stavano curando il loro orto a debita distanza uno dall’altro, tra l’altro nei giorni in cui il Governo chiariva che negli orti, in effetti, sì, ci si può andare. O fare un verbale di 280 euro a un’imprenditrice che stava andando a piedi, in perfetta solitudine, con il cane al guinzaglio, a portare dei documenti al proprio commercialista. Tra l’altro da un carabiniere in borghese che le avrebbe detto che avrebbe potuto andarci in auto dal commercialista, ma non a piedi, guai a camminare a piedi da sola con il cane, che si rischia di fare attività motoria inconsapevolmente troppo distanti da casa propria.

Per non parlare, per uscire dai confini provinciali, della spettacolare foto confezionata ad arte degli agenti che stanno per sanzionare un pericoloso bagnante steso da solo al sole in una deserta spiaggia di Rimini. Tra pochi mesi forse di tutto questo ci rideremo, chissà. Ma è più probabile che saremo ancora alle prese con restrizioni più o meno assurde allo scopo di contenere un virus che dovremmo essere noi i primi a cercare di evitare stando a un metro di distanza dalle altre persone. Con la speranza che sia tutto chiarito dall’alto, che per esempio si possa andare senza rischiare di essere multati in un negozio che ha ottenuto il permesso di aprire.

E con la speranza che dal “basso”, gli agenti, i militari, possano usare il famoso buon senso, che un conto è multare una comitiva che sta facendo una grigliata e un altro è far valere il proprio potere nei confronti di persone in completa solitudine. E la speranza che i militari tornino a occuparsi il prima possibile di cose più importanti. Perché in questi giorni vedere certe foto, leggere certe notizie, sentirsi così tanto osservati, non è così tranquillizzante come forse era l’obiettivo. Fa più stato di polizia, o qualcosa del genere. E non ne sentivamo sinceramente il bisogno, in questo periodo dove già dobbiamo guardarci dal virus…

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