Che fatica per i navigatori

Andrea Alberizia“Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori”, si legge nell’iscrizione sul travertino che ricopre il Palazzo della Civiltà italiana all’Eur di Roma. I navigatori se la passano maluccio a Ravenna, nonostante la città si affacci sul mare.

Partiamo da Marinara, il porto turistico a Marina di Ravenna. Non ci si crede eppure a più di dieci anni dal taglio del nastro del primo stralcio, c’è ancora una parte incompleta. Potete ammirarla imboccando la viuzza accanto al ristorante Porticino in piazzale Adriatico. Oltre a trovare qualche posto auto in più, vi si aprirà di fronte la bellezza di un angolo dimenticato da Dio e dall’uomo: laterizi tra le erbacce e un edificio in attesa di essere completato. Però guai a dire che il porticciolo non è mai davvero decollato perché ci risponderebbero che è anche colpa della stampa che non sostiene le iniziative di promozione.

A Cervia il marina ha vissuto guerre in tribunale tra Comune e vecchie gestioni. Un rimpallo di ricorsi e controricorsi che ora è giunto a un punto fermo consolidato.
E cosa vogliamo dire del porto vero e proprio, quello commerciale, quello delle navi e dei container, quello della logistica e del petrolchimico? Attende i dragaggi da anni. Luglio doveva essere il mese buono per la pubblicazione del bando per l’affidamento dei lavori (250 milioni di soldi pubblici, almeno cinque anni di cantiere) per arrivare a 12,5 metri di profondità lungo il Candiano dove oggi si pesca al massimo 10,5. A metà giugno il presidente di Ap, intervenuto in un convegno di fronte a potenziali investitori e manager, disse: «Posso presumere la seconda settimana di luglio». Siamo nella quarta di settimane e ancora nulla. Per fortuna che luglio avrà anche la quinta: magari con un triplo carpiato con avvitamento si riuscirà a restare entro luglio.

Un sussulto di risveglio per il mondo della navigazione bizantina arriva da Casal Borsetti. Là, sulla sponda del canale Destra Reno, sorse un porticciolo turistico artificiale nel periodo in cui Cmr costruì anche Marinara. Fece flop, forse anche più di Marinara. E anche là è arrivato il completamento delle ultime parti solo ora. Taglio del nastro il 19 luglio. C’è un consorzio di proprietari degli appartamenti e dei posti barca che, gioco forza, ci ha creduto: per salvare l’investimento, se non altro. C’è una società immobiliare che ci ha scommesso, se non altro perché il prezzo era sceso talmente in basso che valeva il rischio.
Ora hanno tutto pronto per riuscire dove finora non è riuscito nessuno sul territorio.

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