Scettici lungo la cattiva strada

Fausto PiazzaLa fantomatica E45 Orte-Mestre spunta fuori nell’inchiesta sulla corruzione legata alle Grandi Opere.
A Ravenna di quella strada, da sempre osteggiata dagli ambientalisti se ne parla da oltre un decennio come un toccasana: la via maestra per fare uscire la città dall’isolamento storico e inserire finalmente anche il suo porto in un sistema infrastrutturale nazionale ed europeo. Il tutto fra il plauso, l’auspicio e la sollecitazione di innumerevoli politici e amministratori locali che si sono succeduti in almeno tre legislature, fra Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio, associazioni di categoria…
Peccato che per ora, l’unico sistema a cui quest’arteriosclerotica arteria – tanto più evocata quanto meno realizzata – si ricollega è un insieme di manovre e di accordi, spesso sottobanco, non proprio cristallini, per ottenere permessi, finanziamenti pubblici e appalti.
Vedremo se l’inchiesta della Procura di Firenze che chiama in causa il burocrate dei lavori pubblici Incalza e l’ingegnere Perotti (quello con l’ufficio a Ravenna) avrà la conseguenza di mandare definitivamente in archivio il megaprogetto, oppure se il tormentone della sua improbabile realizzazione continuerà ancora a fare capolino sulle cronache ravennati.
Peraltro, a contrastare la Orte-Mestre, da qualche tempo si erano schierati anche Sel e il Movimento 5 Stelle, mettendo in luce l’eccessivo consumo di territorio  e proponendo sensate alternative nella sistemazione e messa in sicurezza, assai meno onerosa, dell’attuale rete stradale. Chiedersi se di tale autostrada ce ne sia veramente bisogno, visto quello che sta venendo fuori di marcio nel Sistema delle Grandi Opere e degli appalti pilotati e gonfiati a dismisura, non è poi così peregrino e non riguarda solo gli irriducibili dell’ambientalismo o della decrescita felice. Uno dei pochi entusiasti del proseguimento del progetto, dalle nostre parti, è il vicesindaco Mingozzi, che coerentemente, da anni, sostiene che la sua realizzazione è indispensabile, e ha dichiarato che la corruzione non può deviare la necessità dello sviluppo. Da parte nostra, restiamo a questo proposito, cautamente scettici.

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