Se è quello che vuole la gente…

«In Italia, oltre che allenatori di calcio, sono tutti archeologi…». Lo ha detto sorridendo, ma di certo è seccato il Soprintendente archeologico della regione, intervenuto alla conferenza stampa sul futuro (e il passato) di piazza Kennedy, di cui parliamo nella pagina seguente del giornale. Seccato per come la gente comune, quella che non ha studiato archeologia o magari nemmeno sa cosa sia una chiesa bizantina, pretenda di decidere le sorti dei suoi amati ritrovamenti nel sottosuolo, che soltanto lui e i suoi colleghi possono invece analizzare correttamente. Lo capisco, certo. Ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere. E, tanto per entrare nel merito della vicenda, credo pure che probabilmente mantenere uno scavo, seppur piccolo, aperto e visibile dai passanti, senza soldi per una sua corretta manutenzione, sia un’operazione senza senso, se non suicida dal punto di vista di un archeologo, visto che potrebbe tra l’altro finire col danneggiare gli stessi reperti. E penso anche, ma sono pronto a essere smentito, che chi ci amministra e vuole continuare a farlo, in questo momento preferisca solo far passare queste elezioni per poi poter dire con più tranquillità, senza il rischio di perdere voti preziosi, che non si può fare nulla, i costi sono troppi elevati, non ne vale la pena, gli esperti dicono di ricoprire tutto. Chissenefrega se il vecchio sindaco, Fabrizio Matteucci, aveva a più riprese promesso ai suoi concittadini di lasciare i reperti per sempre visibili in piazza Kennedy, penserà il suo successore a Palazzo Merlato. Però, ecco, questa volta forse forse spero che quest’ultima promessa di Matteucci, a differenza di quanto purtroppo accaduto con diverse altre nel corso di questi anni, possa in qualche modo essere mantenuta. Innanzitutto per una questione di correttezza, su un tema che ha toccato tanti ravennati doc. Poi anche perché alla fine credo che un sindaco possa ogni tanto dare alla gente quello che vuole, soprattuto poi se si tratta di una cosa così innocua e in fondo anche un po’ romantica. Un’area – in una piazza altrimenti vuota – dove poter dare un’occhiata a testa in giù alla Ravenna dei secoli passati, di fronte a uno splendido palazzo recentemente ristrutturato. Boh, chissà, forse potrebbe anche funzionare. Forse in questi anni sono state prese decisioni ben peggiori…

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