Difficile, molto difficile affrontare il tema sicurezza senza venire strumentalizzati, da una parte o dall’altra. Si fa presto a diventare fascisti se chiedi più controlli e certezza della pena, così come è un attimo passare per i “comunisti che vogliono accogliere i clandestini” se si osa parlare non solo di interventi repressivi.
Sicuramente, però, è un tema che una riflessione la merita comunque, perché tocca molto da vicino tutti i cittadini (non a caso è stato anche al centro dell’ultima assemblea dell’associazione dei Comuni italiani, con protagonista anche il sindaco Barattoni). Potremmo partire dal fatto che no, non è un problema prettamente ravennate come vuole far credere qualcuno. Bastava leggere le cronache dei comuni limitrofi (da Rimini scendendo fino a Cervia) di qualche tempo fa per capire in particolare che il problema delle risse e delle violenze tra giovani e giovanissimi avrebbe presto toccato anche Ravenna. In particolare – inutile nasconderlo – è il coinvolgimento dei minori stranieri non accompagnati a rendere ancora più difficile da gestire la situazione. Un problema che si fa sentire soprattuto in estate, nei locali notturni, in spiaggia o nella zona della stazione. Ecco, un luogo, quello dei sempre chiacchierati “giardini Speyer”, che già all’epoca del sindaco Matteucci conquistò le prime pagine dei giornali. Era l’epoca in cui Matteucci era accusato (anche da noi…) di derive leghiste, in cui si pensava che eliminando una panchina si potesse risolvere il problema. Ma in quegli anni ci fu anche l’inaugurazione perlomeno del centro di mediazione sociale del Comune sotto i portici, che di miglioramenti effettivamente ne ha portati. Almeno per qualche anno. Con l’arrivo del sindaco De Pascale, pian piano invece la polvere pare quasi essere stata messa sotto il tappeto. Fino a che – ancora – la questione non è di nuovo esplosa, con i residenti in particolare che non hanno più potuto nascondere la propria esasperazione. Ognuno può avere la propria ricetta per contrastare il degrado della zona della stazione (una cancellata, un chiosco, un presidio della polizia locale, l’esercito…), ma di certo non fare niente (progetto dello studentato a parte, in grave ritardo), come negli ultimi anni, non è stato molto lungimirante. Per premiare questa sorta di immobilismo, il vicesindaco alla Sicurezza è stato perfino confermato da Barattoni, che però ora pare almeno voler prendere in mano la situazione, partendo da una nuova gestione dei locali sotto i portici – ha dichiarato – per far rivivere la zona, allontanando frequentazioni sospette. Il problema si sposterà altrove? Può essere, ma credo valga almeno la pena provare.


