venerdì
05 Settembre 2025
Rubrica L'opinione

Turismo in crisi? Tutta colpa di una piscina gonfiabile

Nel pieno dell'estate 2025 è partito l'allarme per la fuga dei vacanzieri dalle spiagge. Ma è mancato un dibattito vero sulle ragioni e sulle contromisure. Ammesso che il turismo sia davvero una ricchezza per tutti

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È stata un’estate strana per il turismo di casa nostra. Anche da queste parti, come è successo a livello nazionale, il dibattito è stato monopolizzato dall’allarme degli imprenditori del settore: “Sono scomparsi i turisti!”. A sostenere la preoccupazione, però, nessun dato ufficiale, ma solo il cosiddetto “polso della situazione” degli stessi imprenditori preoccupati. Anzi, gli ultimi dati disponibili da Istat, però fermi a giugno, parlano addirittura di un miglioramento in provincia rispetto al 2024 che, non dimentichiamolo, è stato uno degli anni migliori di sempre.

Saranno le statistiche a dare una misurazione. Sorprende, però, che gli operatori lancino un grido di dolore e non si sia visto un dibattito efficace su cosa si possa fare per rispondere a questa presunta crisi.

Chi si azzarda a sottolineare che il turismo fa anche cose non buone, viene prontamente bollato come pericoloso anticapitalista. E intanto il settore continua a reggere su retribuzioni non così elevate per i lavoratori.

Il mercato degli affitti è ormai drogato dalla bulimia di chi preferisce affittare il suo monolocale alla coppia di vacanzieri, piuttosto che a uno studente o un lavoratore. Con il risultato, come emerge anche da più voci che trovate nelle pagine del primo piano di questo giornale, che c’è gente che ha un reddito ma questo non basta per un canone di locazione e si ritrova in un dormitorio. E lo straniero piace al proprietario di case sfitte se è vacanziero e arriva in aereo, se è un poveraccio arrivato col gommone non lo vuole nessuno.

Piuttosto che dibattere su come affrontare i cambiamenti delle abitudini turistiche, si è ritenuto molto più cruciale disquisire sul presunto insormontabile danno di immagine per una tetta mostrata in un video che immortalava cinque persone a mollo in una piscina gonfiabile sul marciapiede in centro a Milano Marittima a Ferragosto. Indignazione totale, addirittura a partire dal sindaco. Lunghissimi piagnistei sul simbolo della decadenza della località vip. Gli ideatori della trovata si sono dovuti scusare pubblicamente con un livello di prostrazione che nemmeno avessero sgozzato dei bambini in piazza. E ovviamente nessuno a chiedersi se davvero quella trovata fosse così tanto più cafona di certi Suv e certi look che si vedevano “ai bei tempi”. Ma vabbè.

E tutto questo mentre continua a riproporsi una situazione ormai consolidata sul territorio: Cervia, località dove il turismo impera, è ancora il comune della provincia con il reddito medio più basso di tutti. Sarà colpa di una piscina gonfiabile.

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