domenica
15 Giugno 2025
Rubrica L'opinione

Il virus reale e quello dell’informazione mutante

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Fausto PiazzaDiamoci una regolata, e una calmata. Perché certi virus dell’informazione mutante rischiano di fare più danni del contagio e della malattia da Covid-19: veicolano e pompano ansia, corrompono emotivamente, inducono a convinzioni e comportamenti insensati o esagerati.

A partire da internet e dagli enormi flussi di post e condivisioni sui social, spesso ci troviamo di fronte a una vera e propria discarica di notizie false e tendenziose. Non a caso certe corbellerie che circolano sono definite “virali” e infettano chi le legge, chi ci crede e le diffonde, in un arco di comportamenti che va dalla stupidità alla malvagità.
Viste le circostanze di emergenza in cui ci troviamo, far fronte a questa spropositata dimensione informativa senza regole né ponderazione è impossibile: «Sono i social, bellezza! Social! E tu non ci puoi far niente! Niente!».

Ebbene qualcosa di meglio o di più per informare correttamente l’opinione pubblica – senza distorsioni o eccessi – lo possono fare le testate giornalistiche professionali, tendenzialmente autorevoli, oltre che naturalmente le fonti istituzionali. Ma anche in questo campo una certe frenesia della pubblicazione prima di tutti e a tutti i costi non è garanzia di buona informazione. Credo che nel giornalismo la fretta e il sensazionalismo non siano delle virtù.

Un certo allarmismo, la sottolineatura del sospetto, titolazioni ambigue, argomentazioni frammentarie o superficiali, non chiariscono ma al contrario alimentano la confusione e le incertezze di questi giorni. Per carità, ognuno fa come crede il suo mestiere ma chi è nell’occhio del ciclone e cerca di comprendere e valutare il vortice di notizie, dati, dichiarazioni, commenti che si espande e aggroviglia, dovrebbe assumere la responsabilità e l’etica della professione. E per far questo basterebbe soffermarsi sui tre fondamenti della deontologia giornalistica: verificare fatti e testimonianze, pubblicare ciò che è di pubblico interesse e utilità, comunicare in modo chiaro e misurato.
Significa che in qualche circostanza sarebbe prudente tacere se non si è andati fino in fondo o atteso sviluppi del caso.

Certo nessuno è infallibile, noi per primi con tutti i limiti, ma nelle pagine del nostro settimale di carta  e qui sul nostro sito web, ci proviamo, sull’emergenza coronavirus, a mettere in fila i fatti salienti, le notizie importanti, le parole di esperti o persone responsabili per fare un po’ di chiarezza e fornire diverse informazioni utili e veritiere ai lettori. Speriamo sia apprezzato.

Infine, due annotazioni a margine dell’emergenza sanitaria.
Ora ci concentriamo sul contrasto alla diffusione del virus e i rischi per la salute, ma nei prossimi tempi dovremo valutare quali danni si stanno addensando sulla nostra economia e il lavoro. E temo che il conto da pagare sarà amaro.
D’altra parte mi permetto una divagazione scaramantica. Chissà se l’atavico isolamento di Ravenna, di cui ci lamentiamo da tempo e continuamente, oggi non sia un vantaggio e ci possa preservare più che altrove dal contagio.

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