lunedì
29 Settembre 2025
la presentazione

Forlì-Cesena capitale della cultura 2028: tra i progetti un museo del volo e “il parco del Novecento”

Svelato il dossier di candidatura. In dicembre la prima selezione

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È stato presentato pubblicamente al teatro Fabbri il dossier della candidatura di Forlì (che resta la titolare del progetto) e Cesena a Capitale italiana della cultura 2028, che vede come coordinatore Gianfranco Brunelli, vicepresidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e direttore delle grandi mostre al San Domenico (per il 2028 è già stata annunciata, per l’occasione, una grande esposizione dedicata al futurismo e alle avanguardie nel Novecento).

Il dossier (da quasi 300 pagine) si intitola “Sentieri della Bellezza” e contiene dodici percorsi tematici, ognuno con un “progetto faro”. È stato inviato nei giorni scorsi al ministero che a metà dicembre decreterà quali saranno le dieci città finaliste.

Tra i progetti elencati nel dossier, uno in particolare riguarda, a Forlì, il mondo del volo, con un grande festival dedicato alla conquista del cielo, affiancato da un satellite progettato localmente e un nuovo museo sul tema.

Per quanto riguarda invece la rigenerazione urbana, spiccano il progetto Glucosio previsto all’ex zuccherificio Eridania di Forlì (da riconvertire in contenitore culturale) e quello al mercato ortofrutticolo di viale Vittorio Veneto, dove potrebbe sorgere uno spazio di co-housing per anziani integrato a una scuola dell’infanzia e una piccola biblioteca.

Per quanto riguarda Cesena, si va dal docufilm sulla biblioteca all’arrivo del festival del Buon Vivere, passando per un festival di poesia e un approfondimento su Caterina Sforza. Senza dimenticare il Rockin’ 1000, nato proprio a Cesena e che nel 2028 avrà un’edizione diffusa, in grado di coinvolgere anche Forlì.

Tra i tanti progetti, da segnalare anche il “parco del Novecento”, che metterà in relazione 35 comuni su tre province (sono 50 circa i comuni romagnoli che sostengono la candidatura), collegando in un unico percorso architetture, colonie marine, terme, siti industriali e cenacoli artistici.

“Vie d’acqua” è invece il progetto che punta alla rinascita dei borghi montani e alla cura degli ecosistemi fluviali, con la realizzazione di un percorso tra i boschi dell’Appennino, sorta di museo a cielo aperto.

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