sabato
04 Ottobre 2025
IL DIBATTITO

Il turismo che cambia: «Oggi la Romagna compete con Scozia e Danimarca»

Crisi climatica e intelligenza artificiale mettono in difficoltà l'industria delle vacanze in riviera. Cna ha iniziato a discutere di un nuovo modello

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I dati ufficiali sulle presenze turistiche estive in Romagna devono ancora arrivare, ma imprenditori e amministratori ne sono già consapevoli: le abitudini di vacanza sono cambiate e questo sta penalizzando la riviera, ancora molto legata a un’offerta balneare sempre più matura e meno attrattiva. Serve dunque discutere di un nuovo modello che tenga conto dei grandi mutamenti in atto. Per iniziare a farlo, Cna Ravenna ha convocato tutti i soggetti interessati martedì all’Hotel Mare Pineta di Milano Marittima, per un convegno dal titolo “Una nuova visione del turismo in Romagna”.

Il tema è complesso e articolato: l’intelligenza artificiale ha iniziato bruscamente a influenzare le scelte di viaggio, il riscaldamento globale rende poco piacevole stare in spiaggia d’estate, il trasporto ferroviario è carente, le strutture ricettive sono per lo più datate. Senza dimenticare l’incertezza sul rinnovo delle concessioni balneari, che tiene gli investimenti bloccati da 15 anni, e la micro-criminalità giovanile che infuoca il dibattito sulla sicurezza e la percezione dei turisti. Problemi comuni in tutta la riviera, come ha sottolineato il sindaco di Rimini e presidente di Visit Romagna Jamil Sadegholvaad in apertura del convegno, e che «devono indurci a superare i campanilismi per lavorare insieme», ha aggiunto il primo cittadino di Cervia Mattia Missiroli.

La priorità l’ha riassunta il presidente provinciale di Cna Ravenna Matteo Leoni: «Nel turismo vince chi è in grado di uscire dalla comfort zone del passato». Più in concreto, ha detto Sadegholvaad, «il turista non cerca più l’albergo a gestione familiare col titolare che lo accoglie col sorriso e gli offre le tagliatelle. Oggi chi viaggia cambia destinazione ogni anno e bisogna trovare il modo di attirarlo con nuovi servizi ed esperienze».

I due mutamenti principali riguardano l’intelligenza artificiale e la crisi climatica, oggetto delle relazioni centrali di Mirko Lalli (Data Appeal) e Giuseppe Giaccardi (Giaccardi & associati). Per quanto riguarda la tecnologia, ha sottolineato Lalli, «il 74% degli italiani è già pronto a farsi organizzare la vacanza dall’IA». Il ceo di Data Appeal ha mostrato il funzionamento di sistemi come Mindtrip, che in pochi secondi suggeriscono un itinerario turistico secondo le proprie esigenze personali, proponendo e prenotando alberghi e ristoranti. Ma in questo modo è l’IA a scegliere una struttura al posto nostro; dunque «l’albergatore e il ristoratore devono imparare come essere lì dentro».

Anche il riscaldamento globale, ha detto Giaccardi, «sta diventando determinante per il turismo». L’analista ha effettuato uno studio in merito che ha coinvolto anche la riviera romagnola. «I flussi turistici si stanno spostando dal sud al nord Europa: prima il nostro territorio era in concorrenza con Croazia, Grecia e Albania; ora invece i suoi competitor stanno iniziando a essere delle destinazioni balneari insospettabili fino a pochi anni fa, come Danimarca, Scozia e Irlanda. Questi paesi usano già degli slogan come “Venite a passare l’estate al fresco da noi”». In definitiva, ha concluso Giaccardi, «la ricerca delle temperature miti è un fattore determinante per i turisti e le azioni di adattamento e mitigazione possono diventare un elemento di marketing. Nei mesi più caldi i turisti non vengono più volentieri in riviera; ma dall’altra parte oggi è possibile attirare flussi in periodi considerati di bassa stagione». Una buona strategia per farlo, ha aggiunto Lalli, è organizzare grandi eventi anche in inverno, «imparando dalla grande crescita di Rimini grazie alle fiere».

In conclusione del convegno, il presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale ha riconosciuto che il problema riguarda soprattutto il turismo di prossimità: «La stragrande maggioranza degli ospiti in Romagna viene da Emilia e Lombardia, e oggi è attirato da mete internazionali che si possono raggiungere in poche ore di volo a parità di prezzo. Questo significa che per restare competitivi, bisogna migliorare la raggiungibilità della riviera via treno e auto» attraverso interventi come il passante di Bologna e l’aumento dei convogli ferroviari sulla Ravenna-Rimini. Mentre per attirare più turisti stranieri, serve «potenziare il sistema aeroportuale romagnolo».

Un’altra priorità tracciata dal governatore riguarda il sistema alberghiero: «Dobbiamo riqualificare l’enorme patrimonio ricettivo della riviera, che oggi è sotto un elevato rischio di degrado, e metterlo in connessione col distretto culturale e archeologico di Ravenna e Ferrara, che non ha nulla da invidiare con le maggiori città d’arte. L’offerta balneare non è più in grado di sostenere da sola i numeri a cui ambiamo; bisogna aggiungere altre proposte». De Pascale ha annunciato l’intenzione di individuare un nuovo strumento urbanistico regionale per «favorire la rigenerazione urbana e il rinnovamento delle strutture ricettive». Un’idea che testimonia come l’edilizia, che si tratti di nuove costruzioni o vecchi edifici da riqualificare, sia ancora una delle principali soluzioni a cui guardano gli amministratori. Sadegholvaad lo ha detto in modo ancora più esplicito: «I grandi gruppi dell’hotellerie rinunciano a investire a Rimini perché le nostre regole urbanistiche fanno da detrattore. Bisogna aumentare le volumetrie permettendo gli accorpamenti, in modo da risolvere anche il problema delle strutture ricettive obsolete e abbandonate». Colonie comprese: «Non so per quanto ci potremo permettere di continuare a tenerle sotto i vincoli delle Soprintendenze – ha detto il sindaco di Rimini – Sono strutture meravigliose, è vero, ma con queste condizioni non ci investirà nessuno».

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