Con 246 euro di media per famiglia, Cesena è la provincia meno cara dell’Emilia-Romagna per le tasse sui rifiuti. Lo afferma il rapporto 2025 di Cittadinanzattiva, che analizza i prezzi pagati dai cittadini per la gestione dell’immondizia e le percentuali di raccolta differenziata. La provincia più cara è Ferrara, con 341 euro annui per famiglia. Qui è avvenuto anche uno dei maggiori rincari della penisola, col +13,8% rispetto al 2024, inferiore solo a Reggio Emilia che domina la classifica nazionale col +15,1% (ma qui la tariffa media è sensibilmente inferiore, 284 euro all’anno a famiglia). La media regionale è di 284 euro, quella nazionale 340 euro.
Guardando alle altre province romagnole, le famiglie riminesi spendono in media 328 euro all’anno (+5,9% rispetto al 2024), mentre a Forlì ci si ferma a 265 euro (+2,8%). Ancora più economica è Ravenna, con 261 euro annui a famiglia. Nella provincia bizantina secondo Cittadinanzattiva le tasse sui rifiuti sono addirittura calate del -4,7% rispetto allo scorso anno: sembra insomma che l’introduzione della nuova tariffa puntuale (Tcp) abbia comportato un calo generale delle tariffe medie, smentendo le preoccupazioni di chi ipotizzava rincari. Anche a Forlì e Cesena, che hanno introdotto la Tcp prima di Ravenna, erano stati registrati ribassi in seguito all’abbandono della Tari; mentre a Rimini, dove ancora la Tcp non c’è, i prezzi sono più elevati.
Nella tabella seguente ci sono le medie e le variazioni di tutte le province emiliano-romagnole. Il report sottolinea che i ribassi potrebbero essere in parte dovuti alle riduzioni previste da alcuni Comuni per i cittadini colpiti dalle alluvioni del 2023 e 2024.

Ottimi i dati sulla raccolta differenziata, che in Emilia-Romagna nel 2023 è arrivata al 77,1% dei rifiuti prodotti, contro una media nazionale del 66,6%. Ferrara è la provincia più virtuosa con l’87,9%, a cui segue Reggio Emilia con l’84%. Molto positivi anche i dati di Cesena (83,6%) e Forlì (81,9%). Ravenna è in linea con la media regionale (76%), mentre Rimini si conferma la provincia in cui si differenzia di meno (66,8%). Anche questo è molto probabilmente dovuto al fatto che il capoluogo balneare è una delle poche città dove non è ancora entrata in vigore la tariffa puntuale, che favorisce l’aumento della raccolta differenziata in quanto penalizza economicamente i cittadini che mettono troppi sacchi nei bidoni grigi dell’indifferenziata.
Nel 2023 in Emilia-Romagna sono stati prodotti 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti, che significa 639 kg pro capite. Forlì è la provincia che ne produce meno in regione (480 kg pro capite), Rimini e Ravenna sono sul podio rispettivamente con 695 e 692 kg, dietro solo a Piacenza con 723 kg.




