A 27 anni si voleva buttare dal tetto dell’ospedale: salvato dai carabinieri

Fondamentale il conforto fornito al telefono dall’appuntato del 112 Due militari lo sono riusciti a bloccare dopo un’ora di trattative

I carabinieri di Ravenna, nel tardo pomeriggio di giovedì 5 marzo, sono intervenuti all’ospedale di viale Randi, a Ravenna, dove era stata segnalato un uomo sul tetto con intenti suicidi. Dopo più di un’ora di trattativa, durante un momento di distrazione l’uomo è stato bloccato da due militari e messo in sicurezza.

Erano circa le 18 quando alla centrale operativa dei carabinieri è giunta la telefonata di un ragazzo rumeno che riferiva di essere sul tetto del reparto di neurologia dell’ospedale ravennate; secondo quanto riportato dal 27enne il suo stato d’animo era divenuto insostenibile a causa delle condizioni di salute e della mancanza di mezzi di sostentamento.

L’operatore del 112, l’appuntato Domenico Saladino, consapevole della gravità dei fatti, ha tenuto impegnato il ragazzo al telefono, temporeggiando in attesa dell’intervento dei carabinieri sul posto riuscendo ad instaurare un rapporto di fiducia cercando di confortarlo. Nel frattempo altri carabinieri si sono appunto recati sul posto in abiti civili per non agitare ancora di più il 27enne rumeno e hanno raggiunto nel volgere di pochi minuti il quarto piano del nosocomio. Il rumeno è stato trovato in piedi sul cornicione, in estreme condizioni di pericolo sia per la sua volontà di farla finita, sia per le forti raffiche di vento.

Anche durante le operazioni, l’appuntato della centrale operativa sempre in linea, ha continuato a tranquillizzare l’uomo, confortandolo e rassicurandolo. Nel frattempo le trattative sul posto sono andate avanti senza risultati, a nulla è valso l’intervento dei vigili del fuoco e dei medici curanti poiché il timore del 27enne era quello di essere internato in un manicomio.

Il rumeno aveva anche lasciato un bigliettino, indicando la sua volontà di suicidarsi: “……..mi devo buttare dal tetto dell’ospedale …perchè con me non parla nessuno…..”.

La chiamata con l’operatore del 112 si è protratta per più di un’ora tant’è che il rumeno ha chiesto solo di parlare di persona con l’appuntato della centrale operativa che quindi si è recato subito sul posto, lasciando gli uffici del comando provinciale.

Nel frattempo la svolta: il ragazzo ha chiesto un caffè e proprio mentre afferrava la tazzina, approfittando di un momento di distrazione, i due carabinieri in borghese (il maresciallo Vittorio la Porta e il maresciallo Capo Andrea di Virgilio) hanno bloccato l’uomo traendolo in salvo. Complice il calo di tensione, il ragazzo dopo l’episodio ha avuto un attacco di convulsioni e si sono rese necessarie le cure dei sanitari; una volta stabilizzata la situazione, il 27enne rumeno ha voluto conoscere di persona l’operatore della centrale, ringraziandolo per il conforto. L’uomo è stato poi ricoverato presso il reparto di psichiatria in trattamento sanitario obbligatorio.

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