domenica
15 Giugno 2025
il fatto

L’attivista ravennate in Palestina ferita da due proiettili dei soldati israeliani

L'ex candidata a sindaco Samantha Comizzoli colpita dai rubber bullet mentre manifestava: «Mi hanno resa più forte...». IL VIDEO

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La 45enne ravennate Samantha Comizzoli – nota in città anche per essersi candidata a sindaco alle ultime amministrative con la sua lista Ravenna Punto a Capo – è stata ferita sabato durante una manifestazione in Palestina, dove è da anni volontaria attivista per i diritti umani.

Come è possibile vedere chiaramente dal 54esimo secondo circa del video postato qui in fondo tra gli allegati, Comizzoli è stata colpita da due proiettili mentre stava andando incontro a braccia aperte ai soldati israeliani. Si tratta di due rubber bullet – i proiettili di gomma utilizzati in particolare nelle armi antisommossa – che l’hanno ferita a un braccio e a un seno. «Fa male, ma niente di grave», ha tranquillizzato tutti su Facebook dopo poche ore la Comizzoli, che è comunque stata ricoverata in ospedale. «Ringrazio tutti i palestinesi che in questo momento mi stanno curando come una famiglia – ha poi scritto nella notte di domenica sempre sul social network –. Domani mattina tenterò di fare una mammografia, a parte questo, le due rubber bullet mi hanno reso più forte». Comizzoli anzi, si dice «felice» di aver preso i due proiettili «se in questo modo ho protetto ipotetiche pietre che sono arrivate dopo in faccia ai nazisti».

Entrando nel dettaglio dell’accaduto, Comizzoli ricorda: «Stavo semplicemente camminando verso il checkpoint con le braccia aperte – scrive – quando hanno iniziato a sparare le sound bomb ed i gas non mi sono spostata. Hanno piazzato il cecchino e, sempre cno le braccia aperte, mi muovevo veloce orizzontalmente per fare da scudo agli shebab (i giovani attivisti, ndr). Essendo donna ed internazionale pensavo fermasse il cecchino che, invece, mi ha sparato due rubber bullet e ha sparato un’altra rubber bullet a Nidal che stava fotografando».

Il fatto è avvenuto durante una manifestazione per i 67 anni dalla Nakba – parola araba che significa “Catastofe”, e che si riferisce all’espropriazione della patria palestinese nel 1948 – al checkpoint di Howara.

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