Continua la faida tra i donatori sangue: toni infuocati all’assemblea Gli Under28 restituiscono le maglie. 20 voti su 55 contro la presidente
Le tensioni interne all’Advs, una delle due associazioni senza fini di lucro attive in provincia per incentivare e sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della raccolta sangue, sono cosa nota da alcuni mesi. A febbraio su queste pagine (vedi tra gli articoli correlati) raccontammo la spaccatura emersa nel consiglio direttivo appena sei mesi dopo il rinnovo delle cariche: l’addio di due membri (e la conseguente sostituzioni con i primi dei non eletti forti di appena un voto a testa) e la rinuncia alla carica di presidente da parte di Franco Bencivelli sostituito da Dragoni. Una faida fra due fazioni opposte dove ognuna accusa l’altra di scorrettezze finendo per assomigliare a giochi di potere che zavorrano un’associazione capace degli anni di mettere in campo diverse iniziative di solidarietà e sensibilizzazione.
L’ultimo atto dello scontro intestino si è visto, come detto, nella calda mattinata di domenica nella struttura allestita all’Acquae Sport Center. Il tenore della mattinata lo si è capito ben presto con lo scontro sul tempo a disposizione di ogni associato per il suo intervento successivo alla lettura della cosiddetta relazione morale affidata al presidente. Mai finora si era posto un tetto di tempo ma ieri la proposta arrivata dal tavolo dirigenziale è stata di tre minuti. Ben oltre è andato invece Bencivelli salito in cattedra per riversare ancora una volta, dopo averlo fatto al momento delle sue dimissioni da presidente, pesanti accuse all’indirizzo di Flavio Vichi, segretario organizzativo e responsabile della comunicazione. «Ancora?», è stato il commento borbottato da più di qualcuno che evidentemente è stanco di vivere un clima di perenne battaglia. Da Bencivelli parole taglienti che hanno attirato qualche urlo contro l’ex primario del servizio trasfusionale di Ravenna. C’è chi ne vorrebbe l’espulsione con disonore. Nulla che sorprenda l’ematologo: «Io tiro dritto, mi fermeranno gli urli». A suo dire avrebbe tentato in ogni modo di arginare l’espansionismo vichiano considerandolo dannoso per l’organizzazione e l’armonia del gruppo dovendo anche intervenire per evitare un caso di possibile evasione fiscale.
Vichi non è rimasto a guardare. Mentre lo accusavano ha ascoltato impassibile a braccia incrociate al tavolo della dirigenza indossando la maglietta blu Advs. Poi ha preso parola, ha respinto le accuse partendo da un aspetto significativo: «Il consiglio direttivo ha appoggiato ogni mia mossa altrimenti non sarei qui». Ai giovani ha assicurato che hanno ancora possibilità di utilizzare la pagina Facebook ufficiale e a tutti gli altri ha garantito di aver ridotto le spese di alcuni contratti siglati dalla precedente gestione perché «dobbiamo rendere conto di cosa spendiamo visto che si tratta di soldi pubblici». E in effetti fu proprio per questo che a febbraio chiedemmo alla presidente le cifre del bilancio senza riceverle nonostante fossero state pubblicate sulla rivista periodica dell’associazione. E lo stesso è accaduto quest’anno: nel 2014 l’associazione ha avuto ricavi per 480mila euro (420mila vengono dall’Ausl) e costi per 500mila di cui la metà per il personale medico e amministrativo. Nel 2013 le voci erano rispettivamente 514mila (ricavi) e 519mila (costi).
A metterci poi il carico su tutto è stata una delle dipendenti amministrative in forza all’associazione oggi affiancata dai tanti volontari. In piedi, a beneficio di tutti i presenti, non ha usato mezzi termini: «Ho lavorato in nero per l’associazione». Un’autodenuncia che risalirebbe agli inizi del rapporto lavorativo diversi anni fa poi regolarizzata e, secondo quanto trapelato, con un inquadramento contrattuale anche superiore al minimo che avrebbe richiesto la legge.
Insomma più che un’assemblea sociale è stato un redde rationem di un paio di ore puntando il dito alla ricerca di chi sia il più responsabile della frattura e chi sia il primo da mettere all’angolo. Tutto questo mentre il resoconto dell’attività 2014 dice che le donazioni raccolte sono in calo. Alla fine del 2014 i soci erano 8.052 ma i donatori attivi erano 5.166, in riduzione rispetto al 2013 come il numero donazioni da 11.613 a 11.224.