Concluso il recupero del Gokbel Due mesi di ritardo sul programma

Operazione costata circa tre milioni di euro (pagherà l’armatore o l’assicurazione). Il relitto ora trainato verso la Turchia

Con due mesi di ritardo rispetto alle previsioni fatte all’inizio dei lavori, si sono concluse le operazioni di recupero del relitto Gokbel, il mercantile turco lungo 87 metri inabissatasi lo scorso 28 dicembre dopo la collisione con la nave Lady Aziza al largo del porto di Ravenna, causando la morte di sei marittimi. Il relitto ora verrà rimorchiato fino in Turchia per essere smantellato. Il costo dell’operazione, secondo quanto riporta il Corriere Romagna, si aggira sui tre milioni di euro che andranno a carico dell’armatore o dell’assicurazione.

La missione di recupero è iniziata lo scorso 7 maggio e fu il vicesindaco Giannantonio Mingozzi a ipotizzare che potessero concludersi entro il mese di maggio. I lavori sono stati condotti da un team formato da società italiane specializzate (Cmc, Fratelli Neri di Livorno, Marine Consulting per le attività subacquee, Secomar per il servizio di ritiro del bunker e degli olii residui ancora all’interno della nave nonché per i dispositivi antinquinamento marino nelle varie fasi, Naviravenna per la fabbricazione e saldatura in loco delle lamiere di copertura della falla, Gruppo Gesmar per i rimorchiatori, ormeggiatori e piloti del porto di Ravenna, Bambini Srl, Ciappini Renzo, Rosetti Marino, Italmet, Eurodocks Terminal e Santi Shipping Agenzia Marittima), coordinate dalla olandese Smit Salvage. Una squadra di circa 50 uomini, di cui 15 sommozzatori specializzati.

I lavori, realizzati sotto la supervisione del ministero dell’Ambiente, capitaneria di Porto di Ravenna, società Castalia per la salvaguardia dell’ambiente marino, sono iniziati con il recupero degli olii combustibili all’interno della struttura della nave utilizzando il sistema hot-tap. Tale sistema prevede la riparazione dell’apertura dello scafo in conseguenza alla collisione, la messa sotto-vuoto delle casse contenenti gli oli combustibili e l’aspirazione degli stessi attraverso il supporto di una nave specializzata. Una volta recuperato il carburante e gli olii combustibili dall’interno del relitto, è iniziato il parbuckling, ovvero la rotazione dello scafo, un’operazione complessa date le grandi quantità di argilla densa e sabbia accumulate dentro e intorno al blocco alloggi penetrati nel fondale.

Pieter Van Vuuren, project director di Smit Salvage, ha commentato: «Desideriamo ringraziare tutte le autorità ed in particolare la capitaneria di Porto di Ravenna, il comandante e il suo personale che hanno reso possibile le operazioni in sicurezza e senza interruzioni. La loro professionalità e costante presenza sono state d’aiuto nei momenti difficili. La direzione e il supporto che l’autorità marittima ha dimostrato nel corso delle operazioni appena concluse, tutelando il lavoro delle persone e la salvaguardia dell’ambiente, devono essere considerate un fiore all’occhiello di questo paese».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CONSAR BILLB 02 – 12 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24