Il sindaco Matteuci: «Grazie comandate Bulow». In programma la commemorazione a Roma e un convegno storico al teatro Alighieri
«Arrigo Boldrini è stato uno dei figli migliori di Ravenna e del nostro Paese;
uno dei principali protagonisti della Resistenza, un padre della nostra – continua la dichiarazione del Costituzione. Senza il sacrificio e l’impegno di uomini come lui, l’Italia non sarebbe un paese democratico. Per me, che ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo e di essergli amico, è stato un esempio prezioso di coerenza, impegno civile e politico. Dalla sua bellissima amicizia con Benigno Zaccagnini viene un prezioso insegnamento: si deve avere il coraggio di superare le proprie ideologie per trovare un terreno comune di ideali e di impegno che abbiano come obiettivo il bene della comunità».
Per la cronaca va ricordato che Borldrini, sia in vita che dopo la scomparsa, è stato al centro di controversie e aspre polemiche politiche rispetto a un suo presunto coinvolgimento in episodi criminosi avvenuti subito dopo la fine della guerra, come la strage di Codevigo. Esplicitamente accusato dallo storico di destra ravennate Gianfranco Stella quale responsabile degli eccidi (e più recentemente anche dal “revisionismo“ dei pamphlet di Giampaolo Pansa), Boldrini si è sempre dichiarato estraneo a quelle vicende ed è sempre stato scagionato anche in sede giudiziaria. Qualche anno fa, alcuni esponenti del centrodestra ravennate hanno portato avanti l’istanza di rimuovere il busto celebrativo del comandante Bulow, collocato dopo la sua morte in Municipio, ritenendolo un simbolo di parte.