Sempre meno bimbi: le sezioni comunali delle materne passeranno da 75 a 69

Crescono le statali, dove però ci sono anche casi di emergenza E intanto un sondaggio tra i genitori promuove i nidi

Diminuiscono i bambini, si accorciano le liste d’attesa, chiudono intere sezioni di materne comunali. In estrema sintesi è questo il panorama dei servizi per i bambini da 0 a 6 anni nel comune di Ravenna, i cui dati sono stati resi pubblici dall’assessore competente, Ouidad Bakkali (nella foto).

Per quanto riguarda i nidi d’infanzia (0-3 anni) la popolazione stimata, che rappresenta quindi la domanda potenziale, è al momento di 3.536 bambini, in calo del 3 percento rispetto all’anno scolastico precedente. E se si confronta il numero con quello di soli cinque anni fa il risultato è che mancano all’appello quasi ottocento bambini. Nel frattempo il numero dei posti è passato dai 1.389 del 2010 ai 1.451 di quest’anno che, seppur in calo di una trentina di unità rispetto al 2014/15 permettono una copertura di oltre il 41 percento, ben oltre la soglia del 33 indicata in passato dal consiglio europeo. Dei 1.451 posti attuali di cui sopra, 770 sono comunali (a gestione diretta o indiretta) mentre 681 sono di privati convenzionati, dati entrambi in calo di una quindicina di posti rispetto a un anno fa, nel caso del Comune per mancanza di richiesta in alcuni territori come Marina, Savarna e Sant’Antonio, in quello dei privati a causa invece in particolare della chiusura del nido I Cuccoli.

Le domande complessive ai nidi presentate al momento sono quasi seicento, in netto calo rispetto agli ultimi due anni quando hanno superato sempre le ottocento. Anche per questo le liste d’attesa sono più ridotte, con 104 bambini all’uscita della graduatoria (contro i 148 dell’anno precedente) e 70 ad oggi, in attesa che il dato si riduca ulteriormente a fine anno scolastico, quando un anno fa erano 95 i bambini esclusi e due anni fa 87.

Passando alle scuole dell’infanzia (3-6 anni) il trend è quello della riduzione delle sezioni comunali a vantaggio di quelle statali, con benefici per le casse di Palazzo Merlato, a fronte anche della riduzione delle domande generali, ma con il rischio di non essere del tutto pronti a emergenze come quella del Landoni, riportata in questi giorni dal sito Romagnamamma.it, dove per far fronte alla lista d’attesa anche comunale, la materna (statale) ha allestito una terza sezione in ritardo, composta in maggioranza da bambini stranieri, contro cui si sono scagliati alcuni genitori, parlando di “classe ghetto” (accuse stigmatizzate dalla stessa assessore Bakkali che ha invitato a mettere da parte le paure a favore della multiculturalità). In generale rispetto ai tempi d’oro del 2011, con 75 sezioni e circa 2mila posti comunali a fronte di una capienza complessiva di 4.054 bambini, quest’anno i posti comunali sono scesi a 1.824 e le sezioni a 71, destinate già a diventare 69 nel 2016-2017 a fronte invece di 41 sezioni statali (dettagli tra gli articoli correlati).

Complessivamente quest’anno la popolazione stimata di bambini da 3 a 6 anni delle scuole d’infanzia è di 4.129 unità (il 3 percento in meno del 2014) a fronte di una capienza di 4.010 posti (14 in meno dell’anno scorso) che rappresentano una copertura del 94 percento. In lista d’attesa al momento ci sono 98 bambini, ma l’assessore Bakkali assicura che nel corso di questi mesi verranno soddisfatte ulteriori domande, arrivando a fine anno scolastico a una cifra inferiore ai 34 di fine 2014-2015. Ad oggi le domande arrivate in Comune sono circa 970, mentre nei due anni precedenti avevano sempre superato soglia 1.100.

Il sondaggio. Un sondaggio svolto tra i genitori dei bambini che frequentano i nidi comunali e in convenzione ha avuto come esito un valore medio di soddisfazione complessiva del servizio pari a 8,9 (in una scala di giudizio da 1 a 10). La maggiore soddisfazione, con una media che supera il valore 9, è stata assegnata a 7 voci tra cui il rapporto con le educatrici, la loro competenza, la pulizia degli spazi e gli orari. La minore soddisfazione, con una media compresa tra il 7,3 e il 7,8 i genitori l’hanno espressa sull’adeguatezza della retta rispetto al servizio ricevuto e i tempi di risposte sull’esito della domanda di iscrizione. Il sondaggio è stato sottoposto anche alle insegnanti, che giudicano il servizio in maniera più critica e severa (voto medio 8,16). (lu. ma.)

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