Il viaggio nella musica dell’Emilia-Romagna del romano Meale: da Guccini al Bronson

Di primo acchito si rischia di non capire bene se e quanto questo libro vada preso troppo sul serio, già a partire da titolo, Fuori i compagni dalle balere, e la grafica di copertina con quel lettering che rimanda al cirillico. E nemmeno la prefazione dai forti tratti autobiografici dell’autore ci aiuta più di tanto a chiarirlo. Qui capiamo che Raffaele Meale coltiva da tempo, fin dall’infanzia, il mito della Emilia-Romagna rossa e che questo mito si è nutrito, per generazioni ormai, anche della musica che qui veniva prodotta. E quando si entra nel vivo della lettura i dubbi svaniscono: in questo libro (che verrà presentato dall’autore nell’ambito del Mei di Faenza sabato 3 ottobre alle 15 in piazza Nenni) è raccontata un pezzo di storia dell’Emilia-Romagna che comincia peraltro proprio in Romagna con il mitico Zaclén, considerato l’inventore del folk romagnolo da cui è nato poi il liscio. Da qui prende infatti le mosse il racconto di Meale, classe 1979, romano a tutti gli effetti ma estimatore della regione per anni ritenuta all’avanguardia e modello di buon governo e welfare dai compagni del resto d’Italia. Ma se  dei successi economico/politico/sociali del passato siamo tutti, noi autoctoni, mediamente  piuttosto consapevoli, non è altrettanto scontato che lo siamo rispetto al contributo cruciale e fondamentale che la regione ha dato alla storia della musica italiana recente. Certo, tutti conosciamo nomi come Guccini, Dalla, Ligabue o Samuele Bersani o perfino Gianni Morandi in tanti ricordiamo i gloriosi Cccp, e in molti apprezziamo gli Offlaga Disco Pax, e tutti sappiamo che sono bolognesi, reggiani o riminesi, ma non per questo siamo soliti pensarli come parte di un fenomeno in qualche modo sviluppatosi non casualmente proprio qui, non casualmente con quell’ordine di apparizione.

Meale questo ci mostra: una sequenza non casuale di grandi autori, di voci che si sono più o meno influenzate a vicenda, di una vera e propria “scena” provinciale e periferica ma che non ha mai avuto nulla da invidiare alla metropoli. Il tutto in un volume raccontato con la leggerezza che promette in effetti la copertina e uno stile confidenziale, come prometteva l’introduzione, che lascia però trapelare passione vera e competenza autentica.

Dalla scena mainstream infatti si passa anche a quella più indie fino a riferimenti a tutte le realtà contemporanee che oggi calcano la scena, inclusi gruppi come i ravennati Comaneci o realtà, sempre a Ravenna, come il Bronson e l’Hana-bi di Christopher Angiolini, ormai annoverati tra i grandi indie club mondiali. Insomma, lettura piacevole e formativa in cui lasciare che un romano di Roma che in realtà nella vita si occupa prevalentemente di cinema (lo potete leggere per esempio su Quinlan.it), ci racconti un po’ di passato, presente e forse futuro dell’Emilia-Romagna musicale.

Raffaele Meale, Fuori i compagni dalle balere, Arcana edizioni, 239 pagine.

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