Ma gli orari sono ridotti, i giovani latitano e il Comune si è lasciato sfuggire l’occasione di farci aprire un ristorante. Parla il sindaco Retini
E così nella struttura che risale al 1935 e si affaccia su piazza Gramsci, oggi adibita a parcheggio, stanno tornando gli operatori. «Sono solo tre i box ancora vuoti (sui 14 totali, ndr) e contiamo di riempirli anche attraverso trattative private, se possibile», continua il sindaco, che rivela di aver rifiutato nel corso degli ultimi anni anche diverse offerte dalla grande distribuzione, interessata a realizzare un supermercato nella storica struttura di piazza Gramsci. «Vogliamo mantenere il nostro tradizionale mercato coperto e se possibile legarlo ancor più al territorio», ribadisce il sindaco, non nascondendo però come l’offerta al momento sia poco innovativa, per usare un eufemismo. Banchi tradizionali (si va dalla macelleria alla pescheria, dai fruttivendoli alle “pasta fresca”) per un target di clienti di un’età media piuttosto avanzata.
Un progetto di cui aveva parlato in maniera entusiastica anche il vicesindaco sulla stampa locale e che Retini continua a giudicare vincente: «Ci piacerebbe potesse entrare qualcosa del genere, in grado di dare nuova vita al mercato coperto, portarci giovani e aprirlo anche di sera, ma la società purtroppo si è ritirata…». In realtà, pare non esserci stato da parte del Comune il sostegno atteso e l’investimento economico necessario per attrezzare il box per un servizio di ristorazione, seppur veloce, non era sostenibile senza il contributo dell’Amministrazione, proprietaria dell’immobile e che avrebbe forse potuto farsi carico di parte dei lavori se davvero l’obiettivo era quello di dare nuova vita al mercato coperto. «Noi mettiamo a disposizione gli spazi – si limita a commentare Retini –, gli allestimenti sono a carico degli operatori…».