La bandiera della Francia al municipio Studenti francesi in gita intonano l’inno

Pini (Lega Nord) e Ancisi (Lpr) portano fiori al consolato Ancarani (Fi): «La moschea è un ambiente da non sottovalutare»

Come gesto simbolico di vicinanza al popolo francese ferito dai tragici attentati di Parigi che hanno causato finora 128 vittime, il Comune di Ravenna ha deciso di esporre la bandiera della Francia a mezz’asta al balcone del municipio. Iniziativa adottata anche da altre amministrazioni locali tra cui Cervia. Nella mattinata di oggi il sindaco Fabrizio Matteucci aveva invitato i ravennati a radunarsi in piazza del Popolo: a chi era sotto le finestre di Palazzo Merlato si è unita anche una classe di un liceo francese in gita in città che ha intonato l’inno nazionale della Francia e scambiato alcune battute con il primo cittadino.

Nello stesso momento alcuni rappresentanti della Lega Nord, tra cui il deputato Gianluca Pini di Fusignano, e di Lista per Ravenna, tra cui il capogruppo Alvaro Ancisi, si sono incontrati davanti al consolato francese in via Oscavia. I politici hanno deposto alcuni fiori davanti al cancello e recitato una preghiera. Particolarmente significativo il testo del biglietto che accompagnava i fiori: «Un referente pensiero alle vittime di un Occidente che non ha capito», firmato Segreteria Lega Nord Romagna.

Molti gli esponenti politici locali che hanno voluto commentare i fatti parigini. Tra loro Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale: «Non biasimo l’idea di convocare i ravennati in piazza ed ovviamente unisco a quella di tutti la solidarietà, la vicinanza e il cordoglio del gruppo consiliare Forza Italia. Ma dal sindaco mi sarei aspettato, contestualmente all’invito ai ravennati, la comunicazione circa contatti con prefetto e questore sulla situazione nella nostra città, con particolare riferimento alla moschea e agli ambienti islamici che, come i numerosi guerrigiglieri Isis partiti da Ravenna hanno purtroppo dimostrato, sono tutt’altro che ambienti da sottovalutare».

Pietro Vandini, consigliere del Movimento 5 Stelle, punta il dito su certe ambiguità che emergono nel contrasto al terrorismo: «L’Isis è la conseguenza diretta di un mix esplosivo: estremismo e alimentazione controllata. Nessuna pietà per l’estremismo. Nessuna pietà per chi continua ad alimentare il traffico delle armi come quelle che hanno sparato ieri. Forniamo armi a seconda di come ci fa comodo, li armiamo e poi vogliamo combatterli. Secondo l’ultimo rapporto dell’istituto “Archivio Disarmo” dal titolo “Armi leggere, guerre pesanti”, nel 2014 le esportazioni italiane di pistole, fucili e carabine sono state pari a 453 milioni, lievemente inferiori al 2013, ma superiori alla media del decennio».

Sono invece più aggressive le posizioni su cui si allinea Eugenio Fusignani, segretario provinciale e comunale del Pri: «Credo sia impossibile per chiunque negare che alla guerra si risponde con gli strumenti della guerra. Non per dimenticare secoli di pensiero laico ed illuminista ma per difendere la cultura e i principi che questo pensiero ha seminato in ogni angolo del mondo civile. Anche nella nostra città occorrerà innalzare i livelli di attenzione attraverso un attento monitoraggio delle zone maggiormente sensibili ed intensificando il controllo del territorio».

Non è rimasta insensibile l’Anpi, associazione nazionale dei partigiani. Il presidente provinciale, Ivano Artioli, dice: «La Francia, madre dei diritti civili e civici di tutti i paesi democratici, non va lasciata sola. Intervenga l’Unione Europea e con urgenza. La guerra alla quale ci vogliono portare i nemici della civiltà è sempre l’estrema ratio e, mentre vanno esperiti tutti i tentativi di pace senza rinunciare ai nostri principi costituzionali, vanno assicurati alla giustizia i colpevoli delle stragi: esecutori e mandanti».

L’attacco più sanguinoso, come ormai noto, è stato quello al Bataclan, un teatro dove in 1.500 assistevano al concerto del gruppo americano Eagles of Death Metal: l’assalto, gli spari, gli omicidi a sangue freddo, la presa di ostaggi, poi il blitz delle teste di cuoio. «A vedere gli Eagles of Death Metal poteva esserci ognuno di noi – commenta su Facebook Christopher Angiolini, patron del Bronson a Madonna dell’Albero –. Proprio per questo è importante dimostrare che non si vuole rinunciare per nessun motivo a quell’idea di comunità e valori condivisi che ci lega tutti quanti attraverso la musica che ci piace. Ci vediamo questa sera in tutti i club d’italia».

RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24