Il decano dell’opposizione però non vuole rivelare le sue «vere» parole e passa al contrattacco. «È stata Bakkali a offendermi…»
Ancisi però oggi controbatte dicendo che si tratta di un «falso».
«Non ho pronunciato questa frase – scrive il decano dell’opposizione ravennate –. Ragion per cui ne discuterò il senso, totalmente inoffensivo (salvo che pronunciare la parola “marocchino” non sia sottoposto a fatwa), appena si avrà l’onestà di riportare e commentare la frase vera». “Frase vera”, però, che Ancisi, da noi contattato, non vuole per il momento rivelare.
«È vero invece – continua Ancisi nella sua nota – a proposito di asserito mancato rispetto delle istituzioni, che io sono stato frequentemente interrotto, con modi arroganti e provocatori, dalla Bakkali (nel titolo della sua nota Ancisi dice di essere stato offeso da Bakkali, ndr), costringendomi ad alzare la voce mentre esercitavo il diritto di parola. Messaggi offensivi di ogni genere nei miei confronti da parte della nomenklaltura Pd sono dilagati sul facebook della Bakkali. Il sindaco ha addirittura sostituito nel suo facebook la propria foto con quella della Bakkali in veste di martire islamica. La campagna lanciata contro di me dal Pd in nome di supremi valori femministici ed etnicistici violati, del tutto estranei ai fatti, ha assunto così il senso di una distrazione di massa a fronte dell’oggetto in discussione ieri: il sistema di gara d’appalto del valore di 55 milioni di euro proposto dalla Bakkali, che, secondo tutta l’opposizione (Forza Italia, Lega Nord, Lista per Ravenna, NCD, Movimento 5 Stelle), privilegia alla grande un’impresa».