Circa cinquanta profughi pakistani sono accampati sotto la Prefettura di Ravenna per avere risposte. La scena in piazza del Popolo è surreale, accanto alle bancarelle che vendono chincaglierie natalizie questo silenzioso gruppo di persone si è seduto davanti al portone del prefetto e aspetta almeno un segno.
Da tre mesi dormono all’aperto sotto i portici di fronte alla questura di Ravenna in via Berlinguer (i nostri approfondimenti tra gli articoli correlati). Ai primi arrivati è stato trovata una sistemazione, ma il numero è continuato a crescere e il problema si è aggravato.
Al momento – ci dicono – sono addirittura una settantina le persone senza tetto che trascorrono queste gelide notti all’aperto. Noi avevamo raccontato le loro storie alcune settimane fa (sempre tra i correlati), quando erano una ventina. Di loro alcuni hanno trovato posto, ma nel frattempo altri che erano andati a Bologna, per capire se lì il Comune poteva trovare una soluzione per loro, sono tornati indietro.
Diversi di loro sono stati ricoverati all’ospedale per complicazioni causate dal freddo. Il gruppo è eterogeneo, ci sono ragazzi di vent’anni e uomini di cinquanta, nessuna donna. La situazione, di certo, non è semplice da gestire.