Emergenza gatti randagi: sono centinaia I volontari: «Sterilizzate i vostri mici»

Intanto il Comune prepara un bando per la gestione del gattile che oggi ospita 130 animali. Convenzione da 33mila euro annui

Nel 1991 il Comune ha concesso in comodato all’associazione “Soli a Quattro Zampe” due fabbricati in via Trieste 342, in prossimità del cavalcavia tra Ravenna e Marina, per il mantenimento dei gatti randagi. Venticinque anni dopo è ancora la stessa associazione a gestire quello che è diventato il gattile di Ravenna e che ospita in maniera temporanea o anche permanente felini in stato di bisogno che poi una volta guariti sono a disposizione per eventuali adozioni, così come i cuccioli presenti in certi periodi dell’anno.

Essendoci stati interessamenti da parte di altre associazioni a fine anno per la prima volta la gestione del gattile verrà messa a bando. L’assessore comunale con delega ai Diritti degli animali, Giovanna Piaia, spiega che si tratta dell’avvio della procedura tramite la quale si giungerà all’affidamento della gestione del gattile a un’associazione zoofila e animalista senza scopo di lucro: «Avverrà attraverso la predisposizione da parte del dirigente competente di un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse che elencherà i requisiti necessari relativamente all’esperienza e alle competenze, prevedendo per ciascuno un punteggio massimo attribuibile, al fine di conseguire gli obiettivi di tutela, benessere e controllo della popolazione felina. Con il soggetto che avrà raggiunto il punteggio più alto si stipulerà una convenzione triennale che prevederà il rimborso delle spese sostenute per un massimo di 33mila euro l’anno». Una cifra che è il risultato di un calcolo sulla base di quanto fatto finora e corrisponde circa a 65 centesimi a gatto al giorno (giudicato anche dalla stessa amministrazione probabilmente non del tutto adeguato alle esigenze).

Per far fronte ai costi di manodopera, fondamentale nell’ultimo periodo è stato l’utilizzo di condannati a pene minori – inviati dal tribunale – per i lavori necessari alla struttura. Secondo l’ultima relazione dei gestori, a fine maggio 2015 erano presenti 137 gatti con 23 nuovi ingressi (di cui 3 cuccioli), 17 (numero nettamente in calo rispetto al passato) richieste di recupero di gatti incidentati (è attivo un servizio 24 ore su 24) e 19 decessi (di cui 2 cuccioli). Solo otto le adozioni in sei mesi, in drastico calo rispetto alla ventina del semestre precedente e ai 18 dello stesso periodo di un anno fa.

Se si parla di gatti e gattile c’è poi la questione del randagismo. Se il problema nei cani è stato negli anni risolto con l’obbligatorietà del microchip e l’anagrafe canina (tanto che a Ravenna si può dire che non siano presenti cani randagi), tra i gatti il randagismo è ancora un’emergenza. Piaia ricorda che le colonie feline censite nel comune di Ravenna sono 758 «e la legge regionale 27 del 2000 prevede che i Comuni, le Province, la Regione e l’Ausl, con la collaborazione delle associazioni zoofile e animaliste interessate non aventi fini di lucro, si occupino della cattura dei gatti che vivono in stato di libertà, solo per comprovati motivi sanitari, e che gli stessi vengano reinseriti nella loro colonia di provenienza previa sterilizzazione da parte dei servizi veterinari dell’Ausl».

Tramite il servizio veterinario dell’Ausl vengono sterilizzati ogni anno, recentemente, oltre trecento felini randagi. Il servizio di cattura e sterilizzazione è affidato dal Comune con una convenzione da 4mila euro all’anno all’associazione Ravenna Gatto, che nella propria sede vicino alla piallassa di Marina di Ravenna ospita in una piccola oasi una sessantina di gatti, mentre nella propria attività giornaliera si prende cura di circa 200 esemplari di randagi sparsi in varie colonie sul territorio comunale, fino a Casemurate. «Il vero problema – commenta la presidente Stefania Mancini – è il comportamento scorretto dei padroni dei gatti che evitano di sterilizzare il maschio che poi esce e marca il territorio, mentre magari chi ha femmine fa nascere i gattini per soddisfare la nipotina e poi però preferisce disfarsene in fretta…».

Sulla stessa linea Michela Frisoni di Enpa Ravenna che ha da pochi mesi attrezzato una propria area all’interno del canile per curare e ospitare i gatti. Enpa (che ha da poche settimane attiva anch’essa una convenzione da 1.500 euro all’anno con il Comune) ha in gestione quasi 50 colonie feline per un totale di 620 gatti randagi sul territorio comunale. Compito dei volontari è quello di tenere monitorato il numero e la sterilizzazione delle femmine, cercando anche di fare quasi da mediatori in casi di conflitto, come quelli che possono nascere vicino a delle abitazioni (ma in città il fenomeno del randagismo è pressoché inesistente). I volontari si impegnano anche nella raccolta cibo con cui alimentano le colonie grazie anche alla presenza delle cosiddette “gattare” in loco.

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