Sono arrivati gli alberi nella piazza del Pavaglione

Messi a dimora 9 esemplari di “cercis siliquastrum”. Nel corso dei lavori era emersa una pavimentazione medievale

La Messa A Dimora Degli Alberi In Piazza Mazzini (1)

La messa a dimora degli alberi nella piazza del Pavaglione

Giovedì 27 aprile a Lugo sono iniziati i lavori per la messa a dimora degli alberi (della specie cercis siliquastrum, il cosiddetto albero di Giuda) in piazza Mazzini, all’interno del Pavaglione.

La Messa A Dimora Degli Alberi In Piazza Mazzini (3)

La messa a dimora degli alberi nella piazza del Pavaglione

Saranno 9 e non più 12 come inizialmente previsto. Le alberature sono posate a corredo delle aree di sosta della parte ovest della piazza, «nel rispetto delle esigenze della Contesa estense e della Fiera biennale», fanno sapere dal Comune, che poi spiega:  «Gli alberi sono collocati in grandi vasi interrati e vanno ad accrescere il decoro urbano del quadriportico, grazie soprattutto all’ombreggiatura, come agli albori del Novecento, quando la piazza si presentava arricchita di panchine e piante. Grazie ai vasi, gli alberi potranno essere provvisoriamente rimossi ogni volta in cui se ne presenti la necessità. La fascia perimetrale in ciottoli di fiume, che in superficie rappresenta circa la metà della piazza stessa, è lasciata completamente libera per rimarcare l’importanza delle arcate monumentali del Pavaglione».

La Messa A Dimora Degli Alberi In Piazza Mazzini (2)

La messa a dimora degli alberi nella piazza del Pavaglione

Nel corso dei lavori, nelle scorse settimane, sono emersi i resti di una pavimentazione medievale. Si tratta di una direttrice stradale nord-sud (probabilmente risalente alla prima metà del XIV secolo) attorno alla quale si è formato il centro medievale di Lugo, con il tipico mattonato medievale posato a coltello. I ritrovamenti sono stati schedati e fotografati da un team di archeologi della Phoenix Archeologia srl di Bologna, «in modo che una volta protetti e ricoperti possano essere comunque valorizzati», aveva spiegato la Soprintendenza nei giorni del ritrovamento.

Tornando all’albero di Giuda, «è stato scelto – spiegano ancora dal Comune, replicando ad alcune critiche – per la sua capacità di entrare in dialogo con il ritmo delle arcate neoclassiche che scandiscono lo spazio aperto grazie alla forma del suo portamento, la trasparenza della chioma e la dimensione del fogliame. Inoltre, la specie è presente anche all’interno del giardino pensile della Rocca estense, e creerà così un dialogo tra due dei luoghi simbolo della città». Una scelta che ha incontrato il benestare della Soprintendenza di Ravenna, che ha sottolineato come le alberature «coniughino in maniera egregia l’inserimento di elementi naturali in un impianto ipogeo tecnologicamente all’avanguardia (i vasi interrati), assegnando all’intervento naturalistico la massima duttilità e flessibilità nei confronti del quadriportico del Pavaglione».

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