X
    Categoria: società

Due accoltellati fuori da due discoteche poi si vanta in chat: «Andiamo a lamare»

Arrestato per tentato omicidio: episodi distinti ma il secondo ferito aveva cercato di fermare l’aggressore nel primo caso

In chat con un amico ignaro di tutto, la mattina di Santo Stefano, si vantava del casino fatto la notte prima scrivendo che aveva voglia del bis: «Andiamo a lamare». È un dettaglio che racconta la notte brava di Nazario Di Tullio, 25enne disoccupato pugliese residente a San Mauro Pascoli: una coltellata a un 24enne di Roncalceci (10 giorni di prognosi) a Cesena all’uscita da una discoteca e poche ore dopo tre coltellate a un 25enne di Bagnacavallo (30 giorni) a Milano Marittima all’uscita da un’altra discoteca. Di Tullio è in carcere dalla mattina del 27 dicembre, ritenuto che sussista un pericolo di fuga visti alcuni contatti con la Germania, con le accuse di lesioni personali per il primo episodio e tentato omicidio per il secondo.

Il giovane di Bagnacavallo aveva tentato di fermare l’aggressore a Cesena ma il suo ferimento non sarebbe una vendetta per quella circostanza bensì l’esito di un litigio scoppiato in discoteca per un apprezzamento rivolto a un’amica e poi sfociato in una rissa all’esterno. Nell’abitazione di Di Tullio i carabinieri hanno ritrovato un paio di coltelli e una pistola giocattolo senza tappo rosso. Ma anche una maglietta sporca di sangue indossata dall’amico coinvolto nella rissa. Per la sua individuazione ha contribuito anche la particolare capigliatura: un taglio cosiddetto alla moicana ben visibile dalle telecamere di soverglianza del Comune di Cervia in strada nei pressi del luogo dove è avvenuta la rissa.

Partiamo dalla fine. Verso le 6 del 26 dicembre i carabinieri intervengono all’incrocio tra via Gramsci e via Rismondi. I testimoni ascoltati raccontano di due gruppi che si erano fronteggiati: in due da una parte e in tre tra cui una ragazza dall’altra. Ma i protagonisti sono solamente tre. E cioè il ragazzo di Bagnacavallo e un giovane albanese: litigano perché poco prima in discoteca il primo si è rivolto all’amica del secondo con un apprezzamento non gradito. Mentre litigano Di Tullio assale alle spalle il bagnacavallese con tre fendenti che lo raggiungono al fianco e alla coscia, l’albanese poi assesta un paio di schiaffi al ferito a terra, abbandona sul posto sciarpa e giubbotto che si era tolto prima e se ne va con Di Tullio.

I militari si dirigono all’ospedale di Ravenna e lì trovano due ferti da arma bianca: quello di Milano Marittima che stanno cercando per raccogliere la testimonianza ma anche il 24enne arrivato da Cesena. E quando cominciano a fare domande si rendono conto che l’aggressore è lo stesso. Le due vittime non hanno incertezze nel descriverlo allo stesso modo, con quel dettaglio della capigliatura. Le indagini portano al nome di Di Tullio e la perquisizione domiciliare fornisce gli elementi aggiuntivi. Per tutti i tre protagonisti della vicenda cervese c’è anche la denuncia per rissa.