L’esercito trasferì a La Spreta i tre biplani dislocati in piazza d’Armi per difendere la città. Dal ’55 non è più militare. Il 19 febbraio conferenza
È Mingozzi che ricorda sommariamente le vicende di quei tempi: «Il bombardamento aereo del 12 febbraio 1916, il primo che colpì Ravenna durante la grande guerra e distrusse la facciata della basilica di Sant’Apollinnare Nuovo, mise a nudo la vulnerabilità di Ravenna, priva di ogni sistema di difesa. Le pressanti richieste del sindaco Fortunato Buzzi e di Luigi Rava indussero il ministero della Guerra e quello della Marina ad avviare un programma di nuove installazioni. In giugno fu costituita la sezione aeroplani difesa che con aerei Farman iniziò ad operare dalla piazza d’Armi. Contemporaneamente si iniziò a costruire un campo d’aviazione in località Cascina Spreti. La sezione aeroplani fu operativa per tutto il conflitto».
Nel 1921 venne dedicato a Gastone Novelli, ufficiale e aviatore italiano, pluridecorato con 3 medaglie d’argento al valor militare (Asso dell’aviazione da caccia, accreditato di 8 abbattimenti durante la prima guerra mondiale, appartenente alla 91a squadriglia aeroplani da caccia di Francesco Baracca). Nel primo dopoguerra l’aeroporto (consistente essenzialmente in un grande spiazzo erboso pianeggiante e un hangar in lamiera) non svolge funzioni di rilievo.
Nel 1937 ne venne deciso l’ammodernamento, con la costruzione di un nuovo grande hangar e numerose palazzine di servizio e alloggi per il personale militare, al fine di ospitare una squadriglia caccia. Durante la seconda guerra mondiale non verrà interessato in modo rilevante dalle operazioni belliche, salvo alcune azioni di bombardamento da parte degli anglo-americani. I tedeschi in ritirata distrussero tutto quanto poteva essere utilizzato dal nemico.
Dopo i disastri della guerra, l’aeroporto viene comunque ripristinato come base militare, sia pure secondaria e, già alla fine degli anni ’40 viene ricostituito l’Aeroclub di Ravenna (intitolato a Francesco Baracca), che realizza una prima pista in erba di 650 metri. Una volta cessato l’utilizzo militare (attorno al 1955) l’Aeroclub si occupa della costruzione della nuova pista in asfalto di 1200 metri e delle altre strutture presenti sul campo (hangar e palazzina). Attualmente l’aeroporto ospita, oltre all’Aeroclub Francesco Baracca, anche la scuola di volo acrobatico “Ali sul mare” ed i paracadutisti dell’Associazione “Pull-Out”.