Cento anni fa nasceva l’aeroporto dopo il bombardamento austro-ungarico

L’esercito trasferì a La Spreta i tre biplani dislocati in piazza d’Armi per difendere la città. Dal ’55 non è più militare. Il 19 febbraio conferenza

L’esercito italiano scelse piazza d’Armi ma non era quello il luogo più adatto per i tre biplani Farman 14 dislocati nel 1916 a Ravenna durante la prima guerra mondiale per costituire una sezione difesa aerea dopo un bombardamento della città da parte dell’impero Austro Ungarico. E così il campo volo venne trasferito a La Spreta, alle porte della città. Cento anni fa nacque così l’aeroporto di Ravenna che il 19 febbraio alle 21 ospiterà una conferenza per celebrare il centenario: “Da Cascina Spreti all’aeroporto Gastone Novelli: i primi anni di vita della Spreta”. L’appuntamento, organizzato con il patrocinio del Comune, vedrà gli interventi del vicesindaco Giannantonio Mingozzi e degli storici Rossano Novelli e Mauro Antonellini. Il 15 maggio (data da confermare) sarà organizzata una esposizione di aerei d’epoca e lo scoprimento di una lapide celebrativa.

È Mingozzi che ricorda sommariamente le vicende di quei tempi: «Il bombardamento aereo del 12 febbraio 1916, il primo che colpì Ravenna durante la grande guerra e distrusse la facciata della basilica di Sant’Apollinnare Nuovo, mise a nudo la vulnerabilità di Ravenna, priva di ogni sistema di difesa. Le pressanti richieste del sindaco Fortunato Buzzi e di Luigi Rava indussero il ministero della Guerra e quello della Marina ad avviare un programma di nuove installazioni. In giugno fu costituita la sezione aeroplani difesa che con aerei Farman iniziò ad operare dalla piazza d’Armi. Contemporaneamente si iniziò a costruire un campo d’aviazione in località Cascina Spreti. La sezione aeroplani fu operativa per tutto il conflitto».

Nel 1921 venne dedicato a Gastone Novelli, ufficiale e aviatore italiano, pluridecorato con 3 medaglie d’argento al valor militare (Asso dell’aviazione da caccia, accreditato di 8 abbattimenti durante la prima guerra mondiale, appartenente alla 91a squadriglia aeroplani da caccia di Francesco Baracca). Nel primo dopoguerra l’aeroporto (consistente essenzialmente in un grande spiazzo erboso pianeggiante e un hangar in lamiera) non svolge funzioni di rilievo.

Nel 1937 ne venne deciso l’ammodernamento, con la costruzione di un nuovo grande hangar e numerose palazzine di servizio e alloggi per il personale militare, al fine di ospitare una squadriglia caccia. Durante la seconda guerra mondiale non verrà interessato in modo rilevante dalle operazioni belliche, salvo alcune azioni di bombardamento da parte degli anglo-americani. I tedeschi in ritirata distrussero tutto quanto poteva essere utilizzato dal nemico.

Dopo i disastri della guerra, l’aeroporto viene comunque ripristinato come base militare, sia pure secondaria e, già alla fine degli anni ’40 viene ricostituito l’Aeroclub di Ravenna (intitolato a Francesco Baracca), che realizza una prima pista in erba di 650 metri. Una volta cessato l’utilizzo militare (attorno al 1955) l’Aeroclub si occupa della costruzione della nuova pista in asfalto di 1200 metri e delle altre strutture presenti sul campo (hangar e palazzina). Attualmente l’aeroporto ospita, oltre all’Aeroclub Francesco Baracca, anche la scuola di volo acrobatico “Ali sul mare” ed i paracadutisti dell’Associazione “Pull-Out”.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24