Indagine della guardia di finanza, in tutto quattro persone nei guai per una presunta evasione di imposte da 14 milioni in totale
Le imprese coinvolte avevano sede sul territorio nazionale, nella Repubblica di San Marino e nella zona franca di Madeira (Portogallo). In realtà risultavano una sorta di “concessionario virtuale” ed erano domiciliate nell’abitazione di residenza dell’imprenditore.
Il meccanismo scoperto dalle Fiamme Gialle rientra nella cosiddetta “frode carosello” che consiste, in sintesi, in una fatturazione triangolare: il bene viene venduto da un fornitore nazionale a una società con sede fittiziamente posta nella Repubblica di San Marino e nella zona franca di Madeira (Portogallo) in esenzione dell’Iva; successivamente il bene viene ceduto ad una società italiana cosiddetta “cartiera” che non presenta alcuna dichiarazione e lo rivende, sempre sul territorio nazionale, con l’emissione di false fatture, senza mai provvedere al versamento all’Erario dell’Iva che costituiva l’illecito profitto. Le società straniere, di fatto “esterovestite” e la cui sede è stata ricondotta in Italia, creavano così concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici del settore che emettono regolare fattura.