Terzo Ricci avrebbe compiuto 106 anni. Il ricordo del vicesindaco e della Cmc dove lavorò per 36 anni: «Quando non giocavo rivoltavo il calcestruzzo», ricordò in una intervista
Al compimento di 105 anni una piccola cerimonia al ristorante Molinetto: «Lo avevamo festeggiato l’8 aprile – ricorda il vicesindaco Giannantonio Mingozzi – con parenti, amici e alcuni calciatori. Penso a lui con grande affetto e ammirazione. Ha avuto una vita lunghissima e piena, che lo ha visto coraggioso protagonista dei campionati di serie C dell’epoca. Fervente repubblicano, ha rappresentato i sentimenti e gli ideali più vivi di un grande combattente, spericolato a tal punto da meritarsi l’appellativo di Garibaldi. Con analoghi impegno e abnegazione ha servito la patria e, dopo il ritorno a casa, si è dedicato al lavoro come muratore. In tempi nei quali il calcio non offre molti modelli positivi, ha rappresentato per i giovani un significativo esempio di stile e sacrificio».
«Quando non giocavo rivoltavo il calcestruzzo. Facevo il muratore, avevo un paio di pomeriggi liberi ogni settimana», raccontò Ricci in quell’intervista alla Voce di Romagna. Alla Cmc dal 1934, «il nostro socio più anziano o, come amava dire lui, il meno giovane», ricorda il presidente della coop Massimo Matteuci. Nel 1970 andò in pensione come magazziniere della Cmc: «Molti di noi – dice ancora Matteucci – lo ricordano alla braciolata alla quale, fino allo scorso anno, non ha mai voluto mancare. Oggi il consiglio di amministrazione, la direzione e i soci tutti si uniscono al dolore di familiari e amici nel ricordare un socio la cui vita ha coinciso con buona parte della storia della nostra cooperativa. Ciao Terzo».