Poc, stazione, sottopasso, bonifica Ritardi e attese infinite per la Darsena

Dal 2007 si parla di un bando comunale per il cosiddetto “scavalco”
Al via un concorso di idee per dare nuova vita alla gru in banchina

Approvato nel gennaio 2015 dal consiglio comunale, il nuovo strumento urbanistico tematico che ha il compito di ridisegnare la Darsena di Ravenna (il cosiddetto Poc) non ha finora spinto – come invece auspicato – gli investitori a far partire la riqualificazione vera e propria dei vari comparti che si affacciano sulla banchina del canale Candiano. Al momento infatti procedono i primi esperimenti di riuso, ma non sono stati presentati in Comune progetti edilizi, a causa in particolare della crisi del settore, rallentato anche dalla solita burocrazia lamentata da tutti gli addetti ai lavori. D’altronde lo stesso Comune di Ravenna ha approvato il Poc Darsena con due anni di ritardo rispetto ai piani iniziali e non è riuscito a predisporre – complice la difficile collaborazione con le Ferrovie – neppure le basi per la sorta di rivoluzione promessa nel corso degli anni.

È praticamente dal 2007, infatti, che l’Amministrazione annuncia la pubblicazione di un bando (quello per il quale il sindaco Matteucci aveva auspicato la partecipazione – andando a trovarlo pure nel suo ufficio svizzero – addirittura di una archistar come Santiago Calatrava) sul cosiddetto “scavalco” della stazione, al fine di trovare una soluzione per la tanto discussa frattura con il centro storico. Ma le difficoltà nel trovare una sintesi in particolare con le Ferrovie dello Stato – il nodo è quello sul futuro della stazione, tra possibili spostamenti o interramenti – e nel reperire le risorse necessarie hanno fatto sì che ancora oggi, praticamente dieci anni dopo, non sia stato mai pubblicato.

«Non c’è accordo sul tipo di bando da realizzare», allarga le braccia l’assessore all’Urbanistica del Comune, Libero Asioli, che solo un anno fa, intervistato da Ravenna&Dintorni, auspicava comunque di riuscire ancora a pubblicarlo entro la fine del suo incarico (va ricordato che Asioli ha preso il posto del compianto Gabrio Maraldi a fine 2012). E sempre in quell’occasione l’assessore aveva annunciato la possibilità di veder completato prima delle elezioni del prossimo 5 giugno il nuovo sottopasso che potrebbe risolvere, senza bisogno di bando, lo stesso nodo della stazione. I lavori, però, non sono ancora iniziati, nonostante il protocollo d’intesa firmato in Comune quasi un anno fa. Si tratta di un’opera da 1,5 milioni di euro – di cui appena 100mila euro a carico delle casse comunali e il resto stanziato da Rfi (la società partecipata al 100 percento da Ferrovie dello Stato) – che prevede appunto il prolungamento del sottopasso pedonale della stazione ferroviaria già esistente (che andrà così ad affiancare il sottopasso già esistente che collega viale Pallavicini con piazzale Aldo Moro): dall’atrio affacciato su piazza Farini si potranno raggiungere le banchine del Candiano scendendo a 2,73 metri sotto il livello del mare per passare sotto agli otto binari e alle tre corsie di via Darsena facendo sì che la stazione diventi bifronte, con un ingresso lato città e uno lato canale.

«Le Ferrovie stanno proseguendo l’iter, ci sono stati rallentamenti causati dalle verifiche archeologiche per ottenere l’autorizzazione a scavare, ma prossimamente i lavori partiranno», ci dice ancora Asioli, che sempre un anno fa aveva anche annunciato un altro bando, quello per trovare una soluzione per l’altra annosa questione della bonifica delle acque del Candiano. «Il Poc – aveva ribadito il sindaco Fabrizio Matteucci in un’intervista di un anno fa sulla stampa locale che citiamo testualmente – prevede un costo di circa 13 milioni per la bonifica delle acque ma vogliamo ricercare nuove tecnologie meno costose. Per questo, in collaborazione con l’Autorità portuale, stiamo elaborando un bando».

Anche in questo caso però – complice pure i rapporti tra l’Amministrazione e l’ormai ex presidente di Ap, Galliano Di Marco –, di bandi nemmeno l’ombra. Un altro, invece, è stato annunciato un paio di mesi fa: quello per un concorso di idee – usiamo di nuovo le parole di Matteucci – «per ricostruire il contesto urbano che vedeva il trasbordatore-gru in Darsena di città». La gru era stata rimossa per motivi di sicurezza nel luglio dell’anno scorso, smontata e depositata alla Rosetti Marino. «Il bando sta partendo», ci assicura Asioli, che poi cerca di tracciare un bilancio complessivo positivo: «Presto, come detto, avremo il centro collegato alla Darsena grazie al sottopasso, un po’ di attività lungo le banchine, comprese le chiatte in acqua per cui non ci dovrebbero essere più problemi grazie al nuovo Poc, uno spazio da rivitalizzare agli orti vicino al tiro a segno, il coworking nell’ex dogana, un info-point in piazzale Moro (parliamo di tutti questi progetti in queste quattro pagine dedicate al tema sul giornale di questa settimana, ndr): qualcosa si sta muovendo…».

In attesa magari di posizionare anche il celebre e prestigioso Moro di Venezia sulla testata del Candiano come sorta di benvenuto, come aveva promesso ancora il sindaco Matteucci per la fine del mandato. In questo caso l’Autorità Portuale (che conserva l’imbarcazione nella propria sede) ci conferma la disponibilità e sottolinea di aver già dato in concessione l’area al Comune. A causa dei lavori per il sottopasso di cui sopra, però, l’installazione slitterà ancora…

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24