Istruzioni per il voto: come e cosa si vota il 5 giugno alle elezioni di Ravenna

Dall’opzione del disgiunto alla doppia preferenza: info utili

E così, dopo mesi di campagna elettorale arriva la fatidica data del voto. Domenica 5 giugno, dalle 7 alle 23, si vota per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale.

Viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50 percento più uno). Se nessun candidato raggiunge quella soglia si tornerà alle urne domenica 19 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.

Le possibilità di voto sono più di una, cerchiamo di vederle con chiarezza.

Si può indicare solo il voto per il sindaco facendo una croce su uno dei cinque nomi sulla scheda (Michele de Pascale, Michela Guerra, Maurizio Bucci, Massimiliano Alberghini e Raffaella Sutter, nell’ordine sorteggiato in cui si trovano nella scheda, vedi foto) e in questo modo il voto non servirà per stabilire la composizione del consiglio comunale che vota le delibere, dove si svolge il dibattito tra maggioranza e opposizione.

Si può oppure indicare con una croce solo il simbolo di una delle 14 liste presenti sulla scheda (vedi sempre foto in alto): in questo caso il voto andrà alla lista per la composizione del consiglio comunale e anche automaticamente al candidato sindaco che quella lista sostiene, senza bisogno di tracciare una seconda croce (che si può comunque fare: il risultato è lo stesso). A questo proposito ricordiamo che Michele de Pascale è sostenuto dalle liste Insieme X Cambiare, Pd, Pri, Sinistra per Ravenna, Idv, Ama Ravenna e Ravviva Ravenna; Michela Guerra da Movimento Civico CambieRà; Maurizio Bucci da La Pigna; Massimiliano Alberghini da Forza Italia, Lista per Ravenna, Lega Nord e Fratelli d’Italia; Raffaella Sutter da Ravenna in Comune.

Infine, il cosiddetto voto disgiunto prevede la possibilità di votare una lista e un candidato sindaco non sostenuto da quella stessa lista, tracciando naturalmente due croci. Può così accadere che le liste che sostengono un candidato ottengano più o meno voti del candidato che sostengono.

Attenzione però a non apporre due croci su due simboli diversi, né su due candidati a sindaco diversi, pena l’annullamento della scheda.

Infine, oltre a una o due croci, nella scheda è possibile indicare una o due preferenze (il cognome del candidato o dei candidati che si intende votare). A differenza del passato, infatti, si potranno dare anche due preferenze e non più solo una, purché di sesso diverso. Ecco perché tante liste hanno due capolista (un uomo e una donna) e alcuni candidati si stanno promuovendo in coppia o, per meglio dire, in tandem. Naturalmente i nomi dei candidati che si vogliono votare devono appartenere alla lista su cui si appone la croce. Anche esprimendo una o due preferenze si può comunque optare per il voto disgiunto, e cioè scegliere un altro candidato sindaco rispetto a quello sostenuto dalla lista. L’importante è scrivere il cognome del candidato o dei candidati nelle apposite righe accanto al simbolo e cognome e nome in caso di omonimia.

Per la composizione del consiglio comunale esiste un premio di maggioranza che garantisce il 55 percento dei seggi alla coalizione (o lista) vincente ed è per questa ragione che le liste che fanno parte della coalizione vincente hanno bisogno di meno voti (complicato ora indicare una soglia, dipendendo da diversi fattori) per ottenere l’elezione di un consigliere comunale rispetto a quelle che si presentano da sole.

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