«Non risultano contatti tra i romagnoli a Cracovia e il caso di meningite»

Dopo il decesso di una 18enne romana al rientro dalla Gmg, l’Ausl ricostruisce gli spostamenti dei gruppi e non raccomanda alcuna profilassi

«In base alla ricostruzione degli spostamenti che il gruppo dei ragazzi provenienti dalla Romagna ha effettuato durante il soggiorno in Polonia per la Giornata mondiale della gioventù, risulta altamente improbabile che possano esserci state occasioni di contatto con i gruppi di giovani provenienti da Roma», di cui faceva parte la 18enne Susanna Rufi morta per meningite meningococcica, «e di conseguenza non si ritiene raccomandata alcuna profilassi». Il dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna, tramite il referente che ha coordinato il viaggio delle diocesi della Romagna, ha diramato un’informativa alle famiglie dei partecipanti e ha informato della situazione tutti i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta.

ta avere visitato Casa Italia nella mattinata di mercoledì 27 luglio, mentre i ragazzi romagnoli erano impegnati in attività di catechesi in altra località. Chi si è recato a Casa Italia, lo ha fatto nel pomeriggio di mercoledì 27 o di giovedì 28». Nei casi di meningite meningococcica, come quella che ha colpito la giovane Susanna, la chemioprofilassi è raccomandata soltanto per chi nei dieci giorni precedenti la comparsa dei sintomi abbia avuto contatti stretti, ravvicinati e non momentanei, con la persona ammalata, soprattutto in ambienti chiusi (come viaggi sullo stesso pullman, dormito negli stessi locali), in quanto la trasmissione dell’infezione avviene attraverso le goccioline di saliva. La profilassi non risulta invece utile per chi ha avuto solamente contatti occasionali di breve durata con il caso di malattia, tanto più se gli eventuali contatti sono avvenuti in spazi aperti.

La diffusione della notizia del decesso ha determinato preoccupazioni per le possibili conseguenze sulla salute dei ragazzi che si sono recati a Cracovia in quel periodo fino alla convinzione per alcuni che tutti coloro che hanno visitato in quei giorni Casa Italia – punto di coordinamento organizzativo e logistico per chi proveniva dal nostro Paese – dovrebbero sottoporsi a profilassi farmacologica, circostanza infondata. L’Ausl precisa comunque che chiunque abbia effettuato percorsi diversi da quello seguito dal gruppo romagnolo o voglia comunque rappresentare una situazione particolare, può rivolgersi al servizio Igiene Pubblica competente per territorio di residenza ai seguenti numeri telefonici: 0547-352090 per Cesena, 0543-733540 per Forlì, 0544-286671 per Ravenna, 0541-707290 per Rimini.

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