Caso sospetto di una variante umana di mucca pazza, autopsia su una donna

Primi sintomi a giugno 2016. Incubazione anche di alcuni anni. Esclusi rischi di contagio, nessuna profilassi prevista

Letto OspedaleL’autopsia potrà confermare o smentire l’ipotesi dei medici che hanno avuto in cura la donna da quando sono comparsi i primi sintomi a giugno 2016: a uccidere una pensionata di 68enne di San Pietro in Trento sarebbe stato un sospetto caso del morbo di Creutzfeldt-Jakob, una rara malattia neurodegenerativa considerata come una variante umana della Bse, il cosiddetto morbo della mucca pazza di cui si parlò con insistenza anni fa a proposito di eventuali rischi con la carne bovina dal Regno Unito. La notizia è riportata dalle edizioni odierne, 19 ottobre, dei quotidiani Resto del Carlino e Corriere Romagna.

Va precisato che la malattia che avrebbe colpito la donna non è necessariamente legata all’alimentazione. Il periodo di incubazione può essere molto lungo (sull’ordine di parecchi anni) e non ci sono pericoli di contagio così come non è stata disposta alcuna profilassi. I funerali della donna si sono tenuti ieri pomeriggio.

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