«L’Imu offshore vale 10 milioni e vogliamo i treni ad alta velocità»

Alla festa Pd il neosindaco risponde alla stampa locale sui temi nell’agenda di Ravenna

Il futuro del porto ovviamente e le infrastrutture per collegare la città a servizio del turismo, ma anche le recenti novità a proposito della tassazione sulle piattaforme offshore e non poteva mancare la sicurezza. C’è stato tempo per toccare davvero molti dei temi nell’agenda di Ravenna durante l’ormai consueto appuntamento alla festa del Pd con l’intervista della stampa locale al sindaco in carica: per Michele de Pascale, eletto due mesi fa, è stata la prima volta sul palco nell’area del Pala De Andrè ieri sera, 3 settembre.

Autorità portuale. Rispetto alle candidature emerse recentemente per la presidenza (Camprini, Bassi), De Pascale ha espresso parole di apprezzamento: «Sono persone stimabili e competenti». Ma ha voluto sottolineare come non sia necessario che il nuovo dirigente sia di Ravenna: «Certo è importante che chi guiderà l’ente conosca la situazione del nostro porto, ma come ha indicato il ministero si richiede, in conformità con la riforma delle Ap, una comprovata esperienza nelle relazioni internazionali». Quando arriverà la nomina? «Il nodo presidente si doveva sciogliere a luglio, poi è passato agosto, confido che chiusa la fase delle manifestazioni di interesse che scade in questi giorni, entro settembre Delrio possa procedere con le nomine».

Escavo fondali. Il primo cittadino ha riconosciuto il ritardo accumulato sostenendo che «in questa fase non abbiamo bisogno né di progettoni né di prefigurare gigantesche aree logistiche ma di procedere al più presto e gradualmente con gli approfondimenti, per questo stiamo approntando un impianto di vaglio e depurazione dei fanghi degli escavi che è una condizione preliminare fondamentale per potere smaltire, magari nel sistema locale delle cave esauste e ricollocare, magari per ripascimenti della costa, i materiali di risulta».

Imu-Ici offshore. Dalla tassazione immobiliare delle piattaforme offshore dell’Eni oggi si potrebbero ricavare circa 10 milioni di euro. Questa la stima fatta dal sindaco, ancora però alle prese con l’inquadramento normativo: «Le norme purtroppo non sono chiare per quanto riguarda su quali strutture si possa applicare l’imposizione fiscale e si possa contare anche su una quantità di tasse arretrate. Una volta che sarà definito meglio il meccanismo di tassazione, anche per quanto riguarda le piattaforme in dismissione, vedremo meglio quanto spetta alle casse del Comune e se e come destinare questi fondi su obiettivi specifici».

Darsena di città. Recentemente è stato presentato il progetto unitario pubblico-prvati per ottenere dello Stato finanziamenti per 12,8 milioni di euro: «Credo sia ben adeguato al bando e possa ottenere questi contributi». Insomma un De Pascale ottimista ma altrettanto realista nel dire che «se arrivassero meno soldi credo che dovremmo comunque investirli nell’intervento infrastrutturale del sistema fognario e depurativo, che vale circa 8 milioni di euro, non solo si tratta di una base preliminare per qualsiasi intervento strutturale o di riuso temporaneo dell’area, compreso il risanamento del bacino d’acqua, ma consente di sgravare di costi cospicui diversi interventi preventivati dai privati, sbloccando le intenzioni di investimento».

Infrastrutture viarie e ferroviarie. Tramontata l’ipotesi della nuova autostrada E45 forse il nuovo piano infrastrutturale, definito dalla Regione di concerto con lo Stato, che punta all’adeguamento e sviluppo di tracciati già esistenti «è meno ambizioso ma più fattibile». Nello specifico vorrebbe dire messa in sicurezza della Romea, potenziamento dell’Adriatica fino a Ferrara, risistemazione dei raccordi intorno a Ravenna. «Magari in questo modo e per gradi smetteremo di “aspettare Godot” e creare inutili illusioni».

Treni. Sempre con il supporto della Regione, e anche con finalità turistiche, la vera scommessa: «Convincere e condividere con Ferrovie Italia, che una parte dei treni ad alta velocità, diciamo un quarto di quelli che arrivando dal nord Italia, transitano sulla direttrice Bologna-Rimini, siano indirizzati a Ravenna, e sulla costa verso Cervia-Cesenatico».

Servizi sociali. «Stiamo lavorando ad una riorganizzazione dei sistema dei servizi sociali e ad una profonda riforma dell’Asp che prevede la gestione dei servizi tornare in capo direttamente all’amministrazione comunale. Si tratta di un cambiamento che non è più prorogabile anche di fronte a nuovi bisogni di aiuto e sostegno emersi con la crisi da parte da un maggior numero di cittadini, di nuovi profili sociali e di tempi diversi di assistenza. L’obiettivo è riconquistare nel welfare quel primato di efficienza e vicinanza alla comunità che il nostro territorio ha vantato per anni. Già i sindaci di Cervia e Russi con cui gestiamo Asp hanno aderito a questa ristrutturazione. Stiamo predisponendo una commissione tecnica dei tre Comuni che metta a punto il piano operativo. Il nuovo assetto sarà operativo dal primo gennaio del 2017. Se da una parte i servizi rientreranno fra gli uffici comunali, l’Asp manterrà dall’altra parte la gestione delle strutture di accoglienza per anziani e persone non autosufficienti. Come avviene per i Comuni della Bassa Romagna».

Sicurezza. È un tema importantissimo, dice De Pascale, «ma per la microcriminalità non possiamo fare più di quanto ci conceda il nostro ruolo amministrativo e la vastità del nostro territorio». Il messaggio è chiaro: «La polizia municipale non può sostituire le forze dell’ordine oltre l’attività di vigilanza. Possiamo potenziare per quanto ci compete il sistema di videosorveglianza. Per quanto riguarda l’utilizzo del volontariato, in questo campo mi convince di più la segnalazione tramite smartphone che le ronde. E sul pattugliamento credo sia più efficace affidarsi, come stiamo sperimentando, a carabinieri in pensione, piuttosto che a neofiti formati sommariamente. La sicurezza è un settore molto delicato e credo sia più sensato affidarlo a chi ha già una certa esperienza».

Piano traffico/parcheggi. Il sindaco dice che si sta analizzando l’utilizzo delle aree di sosta per ottimizzare il sistema dei parcheggi a servizio del centro storico: «Non sono previsti ulteriori allargamenti delle zone pedonali o a traffico limitato. Se in futuro lo faremo è solo in funzione della più adeguata fruizione turistica di certe aree del centro. La riapertura completa di Piazza Kennedy è vincolata dalla conclusione dei rilievi archeologici. Stiamo sollecitando la Soprintendenza per la chiusura dello scavo in modo da restituire entro pochi mesi la piazza riqualificata all’uso della cittadinanza in combinazione con uno sviluppo delle attività e delle iniziative all’interno di Palazzo Rasponi delle Teste». L’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Fagnani, aveva recentemente fissato in ottobre la riapertura.

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