«Richiedenti asilo quasi maggiorenni accolti accanto a donne abusate»

Gardin e Alberghini, consigliere comunali di opposizione, attaccano il progetto hub diffuso a cui partecipa il Comune di Ravenna

Nella rete di prima accoglienza per minorenni stranieri richiedenti asilo, arrivati o rintracciati in Italia senza famiglia, ci sono molti ragazzi prossimi alla maggiore età e il Comune di Ravenna li ha sistemati in uno spazio dove solo una barriera facilmente superabile li separa da un rifugio per donne che hanno subito violenze, spesso con figli al seguito. È questa la critica sollevata dal capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Samantha Gardin, e dal consigliere Massimiliano Alberghini che hanno presentato una richiesta di accesso agli atti dell’assessorato alle Politiche sociali guidato da Valentina Morigi.

«Ci si aspetterebbe di vedere ospitati dei bambini mentre troviamo ragazzi più grandi che magari dichiarano di avere 17 anni ma potrebbero averne molti di più. E nel periodo di soggiorno che passano nell’hub probabilmente finiscono per superare la minore età». Secondo i consiglieri di opposizione, la vicinanza con l’accoglienza per vittime di violenze creat «una situazione di estrema precarietà, in cui si trovano a convivere due gruppi di persone che dovrebbero essere affidate al controllo di operatori sociali». Gardin e Alberghini poi aggiungono: «I ragazzi cresciuti dell’hub pensiamo provengano da culture che non hanno esattamente il rispetto della dignità della donna come primo punto del proprio senso etico».

Nell’accesso agli atti Gardin chiede anche che «sia fatta luce sulle autorizzazioni che, demolendo muri e quant’altro, hanno consentito di modificare forse anche la destinazione d’uso dell’immobile: in tal caso, l’appartamento sarebbe stato trasformato in una specie di foresteria peraltro, confinante anche con un’abitazione privata».

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