Davanti al computer per 24 ore di fila per creare un’app per le guide turistiche

Un ravennate tra i cinque studenti di ingegneria del Politecnico che hanno vinto l’hackaton della Notte d’Oro: «Bella sfida»

In cinque attorno a un tavolo hanno smanettato per ventiquattro ore di seguito su cinque computer portatili programmando da zero un’applicazione per telefonini che si propone come collettore di guide per i turisti. E taaac, è arrivata la vittoria del concorso. Taaac è proprio il nome scelto da cinque 21enni per il team con cui hanno partecipato al primo hackaton di Ravenna svolto a Palazzo Rasponi in occasione della Notte d’Oro. Sono tutti al terzo anno di ingegneria informatica al Politecnico di Milano ed è lì che si sono conosciuti: Giovani Filaferro di Grado, Alberto Floris di Cagliari, Renato Legler di Bergamo, Benedetto Nespoli di Milano e Luca Falaschini di Ravenna. Con il ravennate abbiamo fatto una chiacchierata.

Cominciamo dal nome: Taaac?
«Viviamo a Milano ma nessuno di noi è di Milano e una delle cose che ci ha sempre fatto più ridere dei milanesi è quell’espressione che usano spesso».

Alle 9 dell’8 ottobre vi siete seduti davanti agli schermi e…?
«Il giorno prima c’era stato un incontro con gli organizzatori in cui avevamo avuto tutte le informazioni e le regole: progettare un’app dedicata al turismo, consegna del progetto entro le 9 della domenica, almeno un componente del team sempre presente nella stanza assegnata a noi e nient’altro».

Equipaggiamento tecnico?
«Ognuno con il suo computer».

Sapendo già qual era il tema siete arrivati con del lavoro fatto?
«Non era il senso della prova, sarebbe stato scorretto».

Il turismo è un tema a cui si era mai interessato qualcuno di voi?
«No, ma per uno sviluppatore di programmi è stimolante confrontarsi con temi nuovi».

Come sono state le 24 ore?
«Due di noi avevano già partecipato a un hackaton e sapevano cos’era ma per gli altri tre, tra cui io, è stata una novità: una bella prova, anche faticosa, ma un’esperienza positiva. Lavorare con una scadenza da rispettare è una bella sfida che nel mondo del lavoro sappiamo già sarà la normalità».

Mangiare e dormire?
«Colazione, pranzo, cena e spuntini vari sono stati forniti dagli organizzatori. Per riposarci un po’ avevamo pensato di portare dei sacchi a pelo ma li abbiamo dimenticati a casa e quindi ci siamo appoggiati agli zaini. Non è che abbiamo dormito molto: qualcuno si è fatto un paio d’ore e qualcuno è andato avanti a mini sonnellini».

Momenti difficili?
«Lavorare in squadra vuol dire dividersi i compiti ma ognuno ha le sue idee e in certi momenti bisogna poi confrontarsi e uscirne con una decisione».

La vittoria come è arrivata?
«Domenica mattina ogni team ha fatto la presentazione del progetto. Noi avevamo realizzato un prototipo funzionante sul telefonino: l’abbiamo collegato al maxischermo e abbiamo mostrato come funzionava».

I postumi della maratona si sono fatti sentire?
«Gli altri quattro erano ospiti da me a Ravenna, dopo pranzo siamo crollati tutti sul divano poi siamo tornati a Milano in treno e alle 9 di sera ero già a letto…»

E adesso che ne sarà di CiceroRa?
«Ci penseremo…».

Da grandi cosa volete fare?
«A me piace molto l’ambito della sicurezza informatica. L’anno prossimo dovrò scegliere la magistrale e deciderò. Altri del gruppo so che puntano già a un lavoro in America».

Quindi andare all’estero non fa paura?
«In questo momento lo sappiamo tutti che prima o poi potrebbe arrivareo il momento di lasciare l’Italia. All’estero ci sono proposte migliori economicamente, ma ultimamente in Italia le richieste di ingegneri informatici sono superiori ai nuovi laureati quindi è un campo in cui si può scegliere. Ma se a me capitasse l’occasione di andare all’estero andrei, so che sarebbe un’esperienza utile».

RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CGIL BILLB REFERENDUM 09 – 16 05 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24