Cinquanta domande per accedere ai fondi per le convenzioni culturali

Per la gestione del teatro Rasi una sola candidatura, Commissioni al lavoro dal 22 al 28: ecco i nomi di chi deciderà

Teatro Rasi

Il teatro Rasi

Un solo concorrente per il teatro Rasi, una cinquantina per tutti gli altri. Chiusi i bandi per le attività culturali che rappresentano la grande novità rispetto alle passate convenzioni, si dovrà aspettare dopo il 28 novembre per conoscere la graduatoria dei partecipanti da cui potrebbe dipendere il finanziamento o meno da parte del Comune al progetto presentato. Come noto, fino a oggi il Comune era solito firmare convenzioni di durata quinquennali con realtà che grazie a quei finanziamenti realizzavano rassegne musicali, mostre, festival, incontri, spettacoli teatrali.

Da quest’anno si è passato alla procedure del bando aperto in cui le varie realtà erano invitate a partecipare presentando il proprio progetto con l’idea – era stato spiegato dal­l’Amministrazione – di allargare la platea dei soggetti. Anche in questo caso il finanziamento sarà annuale ma rinnovato di anno in anno per cinque anni. Come si accennava, sono stati una cinquantina i progetti presentati di cui oltre trentacinque per i primi due ambiti, e cioè musica e teatro (divisi più o meno equamente), e gli altri più o meno divisi equamente invece tra gli altri tre: promozione letteraria, arti visive, arti cinematografiche.

Tutte le domande presentate sono state ritenute idonee ma ancora non è noto il dato complessivo sui finanziamenti richiesti per capire quanti potranno essere coperti (o in che percentuali) dai 568.560 euro previsti per questa voce dal bilancio 2018. Sul sito del Comune è stato resa nota la composizione delle commissioni che prevede due membri fissi per ogni area che sono il dirigente Maurizio Tarantino e Lidia Germanà, istrutttore direttivo amministrativo-contabile del Comune a cui si aggiunge di volta in volta uno o più esperti del settore. In particolare per l’area Musica si tratta di Cristina Ferrari, direttrice del teatro comunale di Piacenza; per l’area delle arti performative ci saranno Nicola Bonazzi, condirettore della compagnia Teatro dell’Argine di S. Lazzaro di Savena e il funzionario amministrativo comunale Monica Callegati; per la promozione letteraria giudicheranno anche Nicoletta Bacco, Istruttore direttivo culturale della Bibiloteca Classense e Alberto Achilli, esperto culturale sempre del Comune (in particolare dirigente dell’Ufficio cinema) che sarà anche parte della commissione sulle arti visive insieme a Claudia Casali, direttrice del Mic, mentre per le attività cinematografiche si è ricorsi a Davide Pierantoni (vicedirettore della Cineteca di Bologna) e Lara Savorelli, istruttore amministrativo  contabile del Comune.

Non ci sarà invece bisogno di attendere graduatorie per l’importante bando che riguardava la gestione del Rasi e della stagione di prosa fino a oggi, da vent’anni, in mano a Ravenna Teatro. La compagnia aveva infatti assicurato che avrebbe partecipato e non sono emersi altri partecipanti, come era facile prevedere dati i requisiti richiesti per poter far domanda che sembravano in effetti poter essere soddisfatti quasi solo da una realtà locale radicata come quella fondata da Martinelli e Monta­nari. Come noto invece, per quanto riguarda la gestione dell’Alighieri, il Ravenna Festival e la stagione di lirica e danza è stato possibile un affidamento diretto delle risorse essendo Ravenna Manifestazioni una Fondazione di cui il Sindaco è presidente.

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