Negli scatti di Zanni un viaggio nella Ravenna post-Deserto Rosso

In uscita Cosa Resta: il libro del blogger di R&D disponibile dal 27 novembre all’inaugurazione della mostra al Mar nel festival Transmissions

Cosa resta a Ravenna, a mezzo secolo di distanza dall’uscita di Deserto Rosso, del corpo di quei luoghi di produzione, che all’epoca di Antonioni simboleggiavano in qualche modo l’evoluzione del contemporaneo? È la domanda che si pone Adriano Zanni nell’introduzione del suo libro Cosa Resta (racconti d’osservazione) e la risposta sta nella settantina di foto che riempiono le 84 pagine del volume in uscita in questi giorni per le edizioni Reclam (15 euro).

È una raccolta in bianconero che racconta la Ravenna post-Deserto Rosso (con testi introduttivi di Elettra Stamboulis, Walter Pretolani e Davide Reviati), tratta dal lavoro che Zanni da anni conduce sul suo blog “Fulmini&Saette” ospitato sulle pagine del nostro sito. Una nuova tappa di un lavoro di ricerca che Zanni conduce su queste tematiche e che mostrano il nostro territorio sotto un’angolazione inedita e lontana da qualsiasi patina. Il volume sarà disponibile a partire da domenica 27 novembre quando inaugura l’omonima mostra al Museo d’Arte della città di Ravenna all’interno del festival Transmissions a partire dalle 16 (ingresso gratuito). La mostra resterà visitabile fino all’8 gennaio.

Così l’autore, in un passaggio dell’introduzione al libro, racconta il suo lavoro: «Un’esplorazione fotografica del territorio in cui viviamo, una ricerca sul paesaggio urbano, vedute delle città e dei suoi aspetti meno noti ed esplorati. Un viaggio durato anni seguendo itinerari non segnalati dalle guide turistiche».

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