Tre anni e mezzo per il 28enne bloccato a Ravenna nel 2015
Louati, in videoconferenza dal carcere di Torino dove si trova, ha ammesso quanto attribuitogli nelle indagini della polizia spiegando in sostanza di avere subito, complice l’uso di droga, il «lavaggio del cervello» da quelle stesse persone che lo avevano contattato per partire per la «guerra santa». Ma si è detto pentito garantendo di avere tagliato tutti i ponti con i jihadisti già una ventina di giorni prima del fermo. Motivo questo per il quale il suo avvocato – il ravennate Francesco Furnari – ne aveva chiesto invano l’assoluzione. (fonte Ansa.it)