«L’ora di religione non è obbligatoria e le scuole devono offrire l’alternativa»

La Uaar ricorda la possibilità di non iscrivere i figli entro il 6 febbraio

Si sono aperte lo scorso 16 gennaio le iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Fino al 6 febbraio sarà possibile non solo iscrivere i propri figli alla prima classe della scuola statale dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, ma anche scegliere se far loro frequentare l’insegnamento della religione cattolica.

Atei e agnostici del circolo Uaar di Ravenna – come già da alcuni anni – stanno portando avanti una campagna per fare chiarezza «su alcune false convinzioni» – si legge in un comunicato – e per promuovere l’ora alternativa.

«L’ora di religione non è obbligatoria – sottolinea la Uaar –, è un insegnamento opzionale previsto dalla scuola statale dell’infanzia fino alle scuole superiori. I docenti dell’ora di religione devono per legge ottenere l’idoneità del vescovo locale ma sono stipendiati dallo Stato italiano. I programmi di insegnamento sono concordati dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministero dell’Istruzione. Quel che viene proposto è un punto di vista esclusivamente cattolico. Chi ha scelto al primo anno l’ora di religione non è obbligato a mantenere questa decisione fino alla fine del ciclo scolastico. Entro il termine delle iscrizioni, quindi entro il 6 febbraio, può optare per l’ora alternativa e comunicarlo in forma scritta alla segreteria scolastica».

La Uaar ricorda poi che il Comune di Ravenna – come già altri Comuni – per la scuola primaria riconosce anche ai bambini della scuola primaria, frequentanti l’ora alternativa, la fornitura gratuita di un libro di testo, esattamente come avviene per i bambini che frequentano l’ora di religione.

«I genitori, credenti e non credenti – continua la nota di atei e agnostici –, che ritengono la scuola uno spazio di laicità, possono scegliere al momento dell’iscrizione di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica e impegnare questo tempo scuola nelle attività didattiche e formative, conosciute come l’Ora Alternativa. Sarà possibile svolgere lezioni sul confronto e conoscenza fra culture, sul rispetto della diversità fra esseri umani e popoli, sull’educazione alla legalità, sui diritti dei bambini. I dirigenti scolastici sono obbligati per legge a nominare un insegnante per l’ora alternativa, anche in presenza di un solo studente esattamente come sono tenuti a garantire il docente di religione nel caso sia richiesto questo insegnamento. Gli eventuali costi non pesano sul bilancio della scuola ma del Ministero dell’Economia. Occorre comunque ricordare che gli insegnanti di religione hanno un costo stimato per lo Stato di almeno 500 milioni di euro per anno come riportava repubblica.it qualche tempo fa». Va ricordato che è anche prevista la possibilità di lasciare i propri figli a casa nelle ore di religione in caso si decidesse di non avvalersi del suo insegnamento.

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