Le scarpe rosse incastrano i ladri Il video del primo raid notturno al bar

Il colore delle calzature visibile nei filmati e poi notate dai carabinieri ai piedi di un sospettato. Accusati di dieci colpi fatti con danni ingenti

Il primo indizio che li ha messi nei guai è stato un paio di scarpe rosse. Le indossava uno dei quattro uomini ripresi dalle telecamere di videosorveglianza durante l’assalto notturno del 4 gennaio al bar della stazione di Brisighella e una settimana dopo le indossava uno degli uomini a bordo di un’auto fermata dai carabinieri che stavano tenendo d’occhio la vettura. Il dettaglio non è sfuggito ai militari. C’è anche questo nell’indagine dell’Arma durata un mese e mezzo e conclusa con un fermo della procura per tre uomini: secondo l’accusa sono i componenti di una banda di professionisti del furto, responsabili di una decina di colpi sparsi tra il territorio faentino e la provincia di Bologna dall’inizio del 2017 a oggi. Hanno precedenti specifici, uno anche una condanna per tentato omicidio: anni fa a Lugo sparò a un connazionale in un regolamento di conti. Hetem Pellumbi e Enxrhi Bardhi sono stati arrestati a Reggio Emilia dove erano ospiti di connazionali. Nell’udienza di convalida del fermo, alla domanda del giudice per le indagini preliminari sulle loro divagazioni notturne per le vie dei paesi hanno risposto che cercavano un hotel.

A dare lo slancio iniziale all’indagine è stato l’innata capacità investigativa di una donna residente a Riolo Terme. È stata lei – una decina di giorni dopo il furto al bar diventato rapina impropria perché la banda ha tentato di investire il comandante della locale stazione dei carabinieri intervenuto fuori servizio – a segnalare alla polizia municipale la presenza di un furgone in sosta nella sua via e un’auto che faceva la spola dal veicolo. La donna ha trascritto la targa, rivelatasi un elemento prezioso per le indagini. Da quel momento gli uomini dell’Arma sono diventati segugi sulle tracce dei sospettati: «Abbiamo fatto la loro stessa vita, uscendo ogni notte per pedinarli, tenendoci alla necessaria distanza per non essere visti», ha spiegato il capitano Cristiano Marella, comandante della compagnia di Faenza.

È emerso che i tre vivevano in un appartamento di Castelbolognese occupato abusivamente all’insaputa del titolare che non vive in paese e credeva che l’immobile fosse disabitato. Gli obiettivi preferiti erano case, aziende agricole e bar. Colpivano sempre di notte, entrando in azione anche più giorni consecutivi e mettendo a segno anche più di un colpo ogni notte. Nelle ore pomeridiane facevano i sopralluoghi e poi la sera uscivano dirigendosi diretti sull’obiettivo: utilizzavano una Fiat Punto come auto pulita e furgoni rubati per caricare il bottino. Armati di mazze da muratore, picconi o altri arnesi da scasso, si avventavano con furia sulle proprietà da svaligiare: porte e serrande abbattute, ambienti ribaltati sottosopra e poi via.

NATURASI BILLB SEMI FAVE PISELLI 17 – 26 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24