Servizio mai interrotto: coordinamento gestito da Bologna. Dalla Romagna una media di 500 chiamate al giorno
«Quanto realizzato ha una complessità forse non così evidente dall’esterno – ha commentato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi –. Il trasferimento dell’operatività, ovvero la ricezione delle chiamate e la gestione delle emergenze sul territorio, è un’operazione difficile, pertanto un doveroso ringraziamento va a tutto il personale coinvolto, infermieri, medici, tecnici, coordinatori per la professionalità, disponibilità e la capacità di lavorare in sinergia dimostrate. Tutto ciò ha consentito di affrontare e gestire l’evento con tempestività e nel migliore dei modi».
La centrale operativa 118 Emilia Est, immediatamente dopo l’evento e per tutto il periodo necessario, è stata potenziata e ha operato complessivamente con 13 operatori di giorno, di cui 5 dalla Romagna, e 11 di notte, di cui 4 dalla Romagna; inoltre, per gestire in sicurezza il flusso delle chiamate è stato raddoppiato il personale del centralino, da 1 a 2 operatori. Nei giorni successivi al 15 febbraio la centrale Emilia Est ha gestito una media di 1.350 chiamate telefoniche al giorno, 840 dalle zone di Bologna, Ferrara e Modena e le restanti 510 dalla Romagna, con un aumento di quasi il 60 percento dell’attività. Nel pomeriggio di giovedì 23 febbraio, a seguito delle necessarie bonifiche e della riattivazione dei sistemi tecnologici, è stato possibile procedere al ripristino completo delle funzioni della centrale operativa 118 Romagna nella sede abituale.