La Capitaneria blocca i lavori al porto di Cervia. E il Comune si dice «sconcertato»

Chiesta la verifica della presenza di eventuali ordigni bellici L’Amministrazione: «Ma erano già stati espressi pareri favorevoli»  

«Con profonda amarezza e sconcerto», il Comune di Cervia ha comunicato nella mattinata di ieri, mercoledì 8 marzo, la sospensione dei lavori di dragaggio e ripristino della navigabilità del porto di Cervia. Si tratta di una decisione presa dalla Capitaneria di Porto che prima di dare il via libera all’esecuzione degli interventi di ripristino e risagomatura dei fondali dell’asta del porto canale vuole avere in mano i risultati delle indagini per la verifica della presenza di eventuali ordigni bellici.

L’iter era stato avviato a fine 2015 con l’approvazione e il finanziamento da parte dell’Amministrazione del progetto preliminare dei lavori; «era proseguito – ricorda il Comune in una nota inviata alla stampa – attraverso indagini, verifiche e approfondimenti che avevano coinvolto le autorità competenti quali Regione, Agenzia delle Dogane, Arpa, Capitaneria di Porto, Servizi comunali e specialisti della materia; gli esiti di tale istruttoria erano stati recepiti nella conferenza di servizi tenutasi il 19 aprile scorso a cui venivano invitate tutte le autorità competenti in materia e con la quale, acquisiti i pareri favorevoli espressi (tra cui quello della Capitaneria di Porto), veniva approvato il progetto esecutivo». Dopo l’approvazione dirigenziale del progetto esecutivo, era stata espletata una prima gara per l’affidamento che era andata tuttavia deserta. Ne era seguita la riapprovazione del progetto nell’agosto 2016 e una seconda gara conclusa nel febbraio 2017, ancora una volta deserta. Nel frattempo il problema della navigabilità del canale si era ulteriormente aggravato con incidenti e segnalazioni da parte di pescatori e utenti, culminati con un avviso di pericolosità emesso dalla Capitaneria di Porto di Ravenna il primo febbraio.

«Di fronte a tale situazione di pericolosità per la pubblica e privata incolumità – continua la nota –, il Comune aveva deciso in somma urgenza di dare corso al progetto, già autorizzato e valutato favorevolmente dalle autorità competenti, affidandone la realizzazione ad una ditta specializzata (Dragaggi srl, ndr)». La ditta era pronta a iniziare i lavori e la draga, giunta nel porto di Cervia, era da giorni in attesa dell’ordinanza della Capitaneria. Nel frattempo l’amministrazione aveva effettuato tutte le attività preliminari all’esecuzione dei lavori quali l’allestimento delle vasche nel parcheggio e lo spostamento delle imbarcazioni presso il porto turistico.

Inaspettatamente, negli ultimi giorni, era però trapelata la posizione della Capitaneria di Porto, ripresa dalla stampa, sulle verifiche preliminari relative all’eventuale presenza di ordini bellici. «Tale specifica problematica – sottolinea l’Amministrazione – era stata affrontata espressamente dal Comune nel progetto esecutivo, nell’ambito della valutazione dei rischi. Tale valutazione, di competenza comunale perché attinente alla sicurezza dei cantieri, non era mai stata contestata dalle autorità competenti (tra cui la stessa Capitaneria di Porto) coinvolte né nei pareri espressi sul progetto né nella conferenza di servizi nel quale il progetto stesso era stato esaminato ed approvato».

Questa conclusione della vicenda suscita «sconcerto ed amarezza» nell’Amministrazione Comunale per diverse ragioni: «La richiesta di tali indagini – scrive il Comune – appare intempestiva, se non irrituale, perché avrebbe dovuto essere esplicitata nel corso dell’iter di approvazione del progetto nei tempi e nelle sedi competenti, e non a lavori quasi iniziati; non è poi conforme alle norme ed ai principi di correttezza e leale cooperazione, disconoscere i pareri favorevoli espressi e gli esiti positivi di una conferenza di servizi a cui si è validamente partecipato». Nel merito, «la valutazione espressa dai competenti organi tecnici di questo Comune (dirigente e tecnico progettista) non è stata tenuta in alcun conto senza addurre valide motivazioni. E tale posizione appare ancora più immotivata tenendo conto che tali indagini in passato non sono mai state richieste per il dragaggio del porto canale; né sono state chieste alla Regione che sta svolgendo in concomitanza, lavori del tutto analoghi per il ripascimento del litorale, lavorando nelle vicinanze del molo nord. Tra l’altro presso altri porti costieri (Goro) iter speculari proposti dal Comune si erano risolti positivamente». Tale decisione, conclude il Comune, «non è esente da conseguenze. La necessità di tali indagini preventive provocherà esborsi non trascurabili per le finanze pubbliche perché, oltre al costo delle indagini, il rinvio dei lavori per il fermo della draga e per l’anticipo di lavorazioni comporterà spese diversamente evitabili. Rispetto a tali esborsi il Comune si riserva le opportune azioni per essere tenuto indenne. Ma più ancora preoccupa il grave disagio che il rinvio dei lavori continua ad arrecare a pescatori e diportisti che dovranno ancora attendere prima che inizino le lavorazioni necessarie a rendere pienamente navigabile il canale».

«Di fronte a tali divergenze – conclude il sindaco Luca Coffari – abbiamo apprezzato l’impegno del Prefetto nel ricercare una positiva mediazione; riconosciamo anche lo sforzo della Capitaneria per cercare di ridurre le difficoltà createsi. Deve essere comunque chiaro a tutti che sul porto la città e la nostra Istituzione non retrocede di un solo centimetro, nonostante le difficoltà tecniche e non, le denunce dell’ex gestore del Marina e le azioni di disturbo verso i nuovi gestori del porto turistico. È una questione di principio e di legalità. Il porto è un bene pubblico di tutta la città».

«Amarezza e sconcerto» anche tra le associazioni di categoria, qui sotto tra gli allegati la nota congiunta di Cna e Confartigianato.

Non appena sarà possibile verrà comunicato il nuovo cronoprogramma dei lavori che l’Amministrazione ha intenzione di concludere prima di Pasqua, sperando nell’impegno di tutti gli enti coinvolti.

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