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    Categoria: società

Fatture false per mezzo milione, 28 macchine da cucire e un’auto sequestrate

Denunciato il titolare di una ditta di confezionamento d’abbigliamento

La compagnia della Guardia di Finanza di Faenza ha eseguito una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale con sede a Solarolo, operante nel settore del confezionamento di abbigliamento e amministrata da una persona di etnia cinese, alla quale è stato constatato il fraudolento abbattimento dei redditi e dell’Iva mediante il sistematico utilizzo di fatture relative a operazioni inesistenti, emesse da imprese compiacenti anch’esse riconducibili a cittadini cinesi, per una somma imponibile complessiva di circa mezzo milione di euro.

Il titolare della ditta è stato denunciato dalle Fiamme Gialle faentine alla Procura della Repubblica di Ravenna per il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000).

Ulteriori indagini hanno consentito di appurare che, successivamente all’intervento ispettivo dei finanzieri, l’indagato, per sottrarre il proprio patrimonio aziendale alla pressoché certa adozione di misure cautelari reali finalizzate al recupero delle imposte evase, ha reiteratamente simulato la cessione dei macchinari e delle attrezzature a imprese apparentemente terze, ma di fatto amministrate dallo stesso indagato attraverso altri soggetti di etnia cinese, alcuni dei quali a lui legati da vincoli di parentela.

Sulla base delle evidenze raccolte, la Procura ha richiesto il sequestro preventivo dei cespiti patrimoniali riconducibili all’indagato e simulatamente ceduti a una ditta fittiziamente intestata alla moglie.

Pertanto, in esecuzione del provvedimento emesso dal tribunale, la Guardia di Finanza di Faenza ha sequestrato 28 macchine da cucire industriali e un’autovettura, segnalando all’Autorità Giudiziaria tre persone per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11 del D.Lgs. n.74/2000).