«Vigilanza in ospedale anche di giorno»

L’Ausl corre ai ripari dopo i recenti casi di aggressioni al personale del pronto soccorso

Il dottor Stefano Busetti è il direttore dei presidi ospedalieri di Ausl Romagna e direttore del presidio ospedaliero di Ravenna. A lui abbiamo rivolto alcune domande sulle questioni più recenti riguardanti l’azienda pubblica.

Il personale lamenta in generale carenze che portano alla difficile copertura dei turni, costringendo spesso a saltare ferie e riposi. Non è forse necessario aumentare ulteriormente la dotazione organica?
«Da un confronto tra il personale in servizio al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2016 nell’ambito di Ravenna si riscontra un incremento di 139 figure. Più precisamente si tratta di 16 medici, 8 appartenenti alla dirigenza sanitaria, 75 operatori sanitari, 48 figure tecniche tra cui Oss e autisti di ambulanza. Ulteriori 75 assunzioni, riferite particolarmente alla conclusione dei processi di copertura del turn over 2016, sono state attivate a partire dall’inizio del 2017 e sono in corso. Questi numeri dimostrano che la direzione ha aggredito il problema del potenziamento del personale da subito. Ciò non significa che non permangano ancora aree di sofferenza, sulle quali siamo impegnati a valutare ipotesi riorganizzative di respiro aziendale».

Secondo i sindacati c’è un ricorso troppo spinto al contratto a tempo determinato. Sono in programma stabilizzazioni di personale a breve? Se sì, si utilizzeranno le graduatorie in vigore o si farà un nuovo concorso?
«Il ricorso al tempo determinato è stato uno strumento utile per consentire la rapida acquisizione di risorse, nel rispetto delle necessità e delle disposizioni in materia di reclutamento. L’azienda accoglierà ogni occasione prevista a livello normativo per la stabilizzazione del personale utilizzando le vigenti graduatorie e valutando l’opportunità di attivare eventuali procedure selettive specificamente previste dalle disposizioni di legge».

Negli ultimi tempi si sono verificate alcune aggressioni ai danni del personale, specie quello nei reparti di emergenza. In che modo l’azienda può tutelare i propri dipendenti?
«L’ospedale è un luogo aperto e quindi è impensabile di presidiare tutti gli accessi che avvengono quotidianamente. È chiaro che fra le zone più sensibili vi sono i pronto soccorso che richiedono particolare attenzione anche per la tutela degli operatori. Per questo dall’1 marzo abbiamo esteso il servizio di vigilanza anche nelle ore diurne. Sono stati presi inoltre contatti con la questura per verificare le possibilità di potenziamento del posto di polizia presente all’interno all’ospedale».

C’è molta attenzione sugli ospedali di Faenza e di Lugo. C’è chi segnala carenze in particolare riguardo a pediatria, dove si teme la chiusura del reparto e ostetricia. Qual è in generale la situazione delle due strutture?
«Come avevamo annunciato, dall’1 marzo abbiamo ripristinato la presenza del pediatra nei due punti nascita di Faenza e Lugo, che adesso è presente in queste strutture nell’intero arco delle 24 ore. Mi pare che questa scelta vada in tutt’altra direzione di quanti ancora oggi ci accusano di depotenziare i due ospedali. Nulla è variato nei due reparti di Ostetricia e Ginecologia, che lavorano in stretta integrazione con quello dell’ospedale di Ravenna».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24